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 Comune di Ancona

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e voll. 5.000 ca
Estremi cronologici:  (1345-sec. XIX) pergg. 500 ca (1308-1800)
Mezzi di corredo:  Inventario a stampa; elenchi di versamento parziali

Nota archivistica
L'archivio e' stato depositato dal comune nel 1971. E perduta la maggior parte della documentazione anteriore al sec. XVI, per distruzioni risalenti talune fino al periodo albornoziano, altre più gravi imputabili all'incendio appiccato dalle truppe pontificie che occuparono la città nel 1532. Anche i bombardamenti aerei dell'ultima guerra hanno causato notevoli danni; il complesso dell'Archivio subì allora diversi trasferimenti d'emergenza e condizionamenti irrazionali, che rendono particolarmente complessa l'utilizzazione dell'inventario a stampa esistente. Si trova nell'archivio comunale anche il fondo della Municipalità, della Repubblica anconitana (1797-1798) e dei Governi provvisori fino al 1815. Sono descritte soltanto le serie principali

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Comune di Ancona
Municipalità di Ancona
Repubblica anconetana, Ancona
Nota storica
Pur avendo sempre riconosciuto formalmente la propria dipendenza dall'Impero prima e dalla Chiesa poi, Ancona godette a lungo di autonomia  [Statuti anconitani del mare, del terzenale e della dogana e patti con diverse nazioni, a cura di C. CIAVARINI,1, Ancona 1896, p. 9; R. FOGLIETTI, Dei marchesi di Ancona, Macerata 1906; M. NATALUCCI, Ancona attraverso i secoli,1, Città di Castello 1960, pp. 232-235 e 237-239; G. AIRALDI, Un'ambasceria genovese a Zara nel 1386-87, in Miscellanea di studi storici, I, Genova 1969, pp. 137-209 [in particolare le pp. 144-145,156-160 e 162] ]  la cui estensione e i cui limiti non vennero mai precisamente definiti, neppure in occasione dei ripetuti tentativi di Innocenzo III di rendere più diretta la dominazione papale sulla città, e nonostante l'energica ma transitoria presa di possesso da parte dell'Albornoz. Con la crisi del 1532, il governo pontificio s'impadronì della città manu militari. L'organizzazione amministrativa rimase pressoché inalterata fino all'occupazione napoleonica: vi erano un consiglio maggiore, l'ufficio del podestà - sempre forestiero -, le magistrature degli anziani, i regolatori e i conservatori delle leggi. In materia commerciale c'era il consolato dei mercanti. La città era il centro di un organismo politico amministrativo comprendente terre e castelli, alcuni dei quali divennero nel sec. XIX e per parte del sec. XX comuni autonomi, mentre ora sono inclusi nel comune di Ancona: Gallignano, Massignano, Montesicuro, Paterno, Poggio e Varano; altri invece sono ora comuni autonomi: Agugliano, Camerano, Camerata (Camerata Picena), Falconara (Falconara Marittima), Montesanvito, Umana (Numana) che deteneva il titolo di civitas, Offagna, Polverigi, Sirolo
Bibliografia
BIBL.: MAZZATINTI, Archivi, VII, pp.1-VIII e 1-107; Archivi Marche, pp. 47-48. Statuti anconitani del mare,... cit.; E. SPADOLINI, L'archivio storico comunale di Ancona, Ancona s.d. [ma 1909]; P. GIANGIACOMI, La biblioteca comunale e l'archivio storico di Ancona, Ancona 1932, pp. 29-43; G. ANGELINI ROTA, L'archivio storico comunale di Ancona, Ancona 1957 [inventario]; A. CARACCIOLO, I fondi d'interesse veneto nell'archivio comunale di Ancona, in Bollettino dell'istituto di storia della società e dello stato veneziano, IV (1962), pp. 241-248

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