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 Ufficio di sanità

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  voll. e bb. 622
Estremi cronologici:  (1531-1810, con docc. in copia dal 1260); pergg. 25 (secc. XV-XVIII)
Mezzi di corredo:  Inventario

Nota archivistica
I documenti in copia si riferiscono ad antiche norme in materia di sanità tratte dagli statuti comunali.
Ad eccezione degli atti del < Lazzaretto > 1436-1810, voll. e bb. 95, che ne costituiscono una compatta appendice  [Il " pio luoco " o " pio ospitale " del lazzaretto, il cui patrimonio era interamente amministrato dall'ufficio di sanità, aveva fra l'altro il compito di sovvenire con le sue rendite ai bisogni dell'ufficio di sanità di Padova e Venezia. Tale " ospitale " fu istituito nel 1459 sui resti dell'ex-monastero di Fistomba fuori della porta del portello con lo scopo di accogliervi i malati contagiosi]  , e delle< Fedi di morte > 1598-1810, voll. 50, il fondo non risulta suddiviso in serie; il materiale è tuttavia riconducibile ad alcune categorie principali: parti e lettere, cause e processi, peste, malattie delle bestie ed altre.

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Ufficio di sanità, Padova
Nota storica
Risulta stabilmente costituito dopo il 1530, anche se già dal 1522 venivano saltuariamente scelti in seno allo stesso consiglio di Padova tre o quattro membri, con il nome di provveditori, che avevano l'incarico di tutelare la città dal pericolo dei contagi. Successivamente la loro competenza si estese anche alla sorveglianza sulla pulizia stradale e su tutta la pubblica igiene, sottraendola all'ufficio delle vettovaglie che perdette a poco a poco la sua importanza.
Oltre ai provveditori, dapprima in numero di tre poi in numero di cinque, nell'ufficio vi erano: il cancelliere, cui spettava la tenuta dei registri e della corrispondenza, il coadiutore, che teneva la registrazione dei mendicanti e dei morti, il capitanio addetto alla pulizia stradale e alla sorveglianza sui girovaghi e mendicanti, il comandador, che esercitava il controllo sanitario sulle derrate alimentari, ed altri funzionari minori. Alla sanità delle ville del territorio erano invece preposti dei deputati.
Con il passar del tempo la competenza dell'ufficio si ampliò sempre più estendendosi alla vigilanza sul personale sanitario, sui medicinali e sugli ospedali. Non meno importante si rivelò inoltre la funzione di Stato civile, in mancanza di un vero servizio anagrafico (vedi Censimenti, anagrafi e stato civile ). Spettava infatti all'ufficio rilasciare il permesso di inumazione sulla base della fede di morte presentata dal parroco nella cui circoscrizione era avvenuto il decesso. Tali denunce di morte venivano annotate in appositi registri detti Libri dei morti. Nella seconda metà del sec. XVIII l'ufficio tenne per un breve periodo(1768-1782) anche il registro dei nati e nel 1787 gli venne pure affidato il censimento della popolazione.
Tutte le infrazioni agli ordini di sanità erano di competenza dell'ufficio stesso il quale perciò era detto anche magistrato di sanità. La sua giurisdizione si estendeva, oltre che sulla città, sulle vicarie e su alcune podesterie (Castelbaldo, Piove di Sacco, Camposampiero).
Per le altre podesterie (Montagnana, Este, Monselice, Cittadella) erano invece competenti i pubblici rappresentanti locali e loro uffici di sanità.
Bibliografia
BIBL.: G. FERRARI, L'ufficio della sanità di Padova nella prima metà del sec. XIII, Venezia 1909.

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