soggetto produttore
Il legislatore del camerlengato moderno fu Benedetto XIV, che ne definì l'ampia giurisdizione con motuproprio 13 ag. 1741 e con chirografo 1° o mag. 1742. Frequenti furono tuttavia le incertezze sui confini delle sue attribuzioni (per la definizione delle controversie fu istituita da clemente XIII una delle tante congregazioni particolari deputate).
Alla prima restaurazione, con la costituzione Post diuturnas del 1800, il camerlengo, che conservava comunque le sue altre particolari incombenze, fu definito il " privativo ministro " della legislazione economica e da lui dovevano dipendere sia il tesoriere che i chierici di Camera con le loro presidenze. Le sue attribuzioni erano molto ampie: sanità (sulla quale era competente anche la congregazione della sacra consulta), annona e grascia, (con motuproprio 4 nov. 1801 Pio VII nominò un soprintendente all'annona e grascia) istruzione pubblica, belle arti, scavi, musei, monumenti e relative concessioni di licenze, miniere, pastorizia, agricoltura dell'agro romano, manifatture, invenzioni, commercio, consoli, agenti di cambio, ori e preziosi, bolli dei pesi e misure, marina, fiumi; nonché attribuzioni locali (depositeria urbana, mercato di piazza Navona).
Il camerlengo aveva propri ufficiali per la giurisdizione civile e criminale, primo fra tutti l'uditore. La giurisdizione contenziosa del camerlengo - come quella del tesoriere fu regolata dopo la restaurazione dal motuproprio 6 lu. 1816, artt. 58 e 89 e seguenti. La legislazione sulle attribuzioni del camerlengo nel sec. XIX è molto ricca [Cfr. D. CECCHI, L'amministrazione pontificia nella seconda restaurazione... cit., pp. 339-375] Le sue funzioni furono limitate quando, in occasione della riforma del tribunale della piena Camera del 21 dic. 1828 [Raccolta Stato pontificio, 1831-1833, II, Appendice, p. 337] fu istituita la congregazione di revisione, indipendente dal camerlengo, deputata al sindacato sull'intera azienda economica dello Stato.
Con il motuproprio 12 giu. 1847 sull'istituzione del consiglio dei ministri la competenza sui consolati passò alla segreteria di Stato; il camerlengo conservava la prefettura del tribunale della piena Camera e le sue attribuzioni in conformità delle leggi, specie in materia di commercio, industria, agricoltura, arti, antichità, scavi e miniere. Poco dopo, però, con l'istituzione dei nove ministeri (29 dic. 1847) la maggior parte delle materie del camerlengo furono trasferite al ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura.
Le miniere invece passarono al ministero delle finanze; annona e grascia, boschi e sanità al ministero dell'interno. Con deliberazione del consiglio dei ministri 18 sett. 1848 [Ibid., 1848, p. 254] anche l'annona e grascia e la statistica passarono al ministero del commercio.
Nel 1850 quasi tutte le competenze già del camerlengato furono riunite nel nuovo Ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici
Alla prima restaurazione, con la costituzione Post diuturnas del 1800, il camerlengo, che conservava comunque le sue altre particolari incombenze, fu definito il " privativo ministro " della legislazione economica e da lui dovevano dipendere sia il tesoriere che i chierici di Camera con le loro presidenze. Le sue attribuzioni erano molto ampie: sanità (sulla quale era competente anche la congregazione della sacra consulta), annona e grascia, (con motuproprio 4 nov. 1801 Pio VII nominò un soprintendente all'annona e grascia) istruzione pubblica, belle arti, scavi, musei, monumenti e relative concessioni di licenze, miniere, pastorizia, agricoltura dell'agro romano, manifatture, invenzioni, commercio, consoli, agenti di cambio, ori e preziosi, bolli dei pesi e misure, marina, fiumi; nonché attribuzioni locali (depositeria urbana, mercato di piazza Navona).
Il camerlengo aveva propri ufficiali per la giurisdizione civile e criminale, primo fra tutti l'uditore. La giurisdizione contenziosa del camerlengo - come quella del tesoriere fu regolata dopo la restaurazione dal motuproprio 6 lu. 1816, artt. 58 e 89 e seguenti. La legislazione sulle attribuzioni del camerlengo nel sec. XIX è molto ricca [Cfr. D. CECCHI, L'amministrazione pontificia nella seconda restaurazione... cit., pp. 339-375] Le sue funzioni furono limitate quando, in occasione della riforma del tribunale della piena Camera del 21 dic. 1828 [Raccolta Stato pontificio, 1831-1833, II, Appendice, p. 337] fu istituita la congregazione di revisione, indipendente dal camerlengo, deputata al sindacato sull'intera azienda economica dello Stato.
Con il motuproprio 12 giu. 1847 sull'istituzione del consiglio dei ministri la competenza sui consolati passò alla segreteria di Stato; il camerlengo conservava la prefettura del tribunale della piena Camera e le sue attribuzioni in conformità delle leggi, specie in materia di commercio, industria, agricoltura, arti, antichità, scavi e miniere. Poco dopo, però, con l'istituzione dei nove ministeri (29 dic. 1847) la maggior parte delle materie del camerlengo furono trasferite al ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura.
Le miniere invece passarono al ministero delle finanze; annona e grascia, boschi e sanità al ministero dell'interno. Con deliberazione del consiglio dei ministri 18 sett. 1848 [Ibid., 1848, p. 254] anche l'annona e grascia e la statistica passarono al ministero del commercio.
Nel 1850 quasi tutte le competenze già del camerlengato furono riunite nel nuovo Ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici