albero raccoglitore

 Camerlengato

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. 1.006
Estremi cronologici:  (1816-1854)
Mezzi di corredo:  Inventario dei singoli titoli con indici dei nomi, luoghi e materie e inventario parziale a stampa

Nota archivistica
L'archivio comprende anche quello del Ministero del commercio, belle arti, industria e agricoltura, sino al 1854, e si presenta diviso cronologicamente in due parti  [Questa divisione deriva dal fatto che nel 1870 l'archivio era conservato in due diverse sedi: nell'ospizio di S. Michele le carte del Camerlengato sino al 1824, a palazzo Salviati quelle dal 1824 al 1847; ivi era anche l'archivio del Ministero del commercio ora inserito nel Camerlengato]  la prima dal 1814 al 1823, la seconda dal 1824 al 1854. Ogni parte è suddivisa in diciassette titoli: I Legislazione e competenze. II Agricoltura. III Commercio. IV Antichità e belle arti  [A. BARTOLI, Gregorio XVI. Le antichità e le belli arti, in Gregorio XVI. Miscellanea commemorativa, I, Roma, 1948, pp. 1-98 [pubblica una parte dell'inventario del camerlengato, titolo IV, per gli anni 1831-1846, in ordine alfabetico di luoghi]]  V Affari esteri. VI Poste. VII Sanità. VIII Depositerie pubbliche di pegni. IX Marina commerciale. X Fiere e mercati. XI Pesi e misure. XII Annona e grascia. XIII Manifatture di oro e di argento. XIV Pesca e caccia. XV Istruzione pubblica (sia la documentazione che l'inventario di questo titolo della parte II dell'archivio mancano sin dal 1898). XVI Esenzione di tasse ai padri di dodici figli. XVII Miscellanea e affari straordinari (edilizia e polizia stradale).
Documentazione di questo archivio è confluita in quello del più tardo Ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici . Per tutte le materie di competenza del camerlengato e del Ministero del commercio belle arti, industria e agricoltura fino al 1854, vedi anche Miscellanea camerale per materia . Vedi anche Congregazione degli studi .

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Camerlengato, Roma
Ministero del commercio, belle arti, industria ed agricoltura, Roma
Nota storica
Il legislatore del camerlengato moderno fu Benedetto XIV, che ne definì l'ampia giurisdizione con motuproprio 13 ag. 1741 e con chirografo 1° o mag. 1742. Frequenti furono tuttavia le incertezze sui confini delle sue attribuzioni (per la definizione delle controversie fu istituita da clemente XIII una delle tante congregazioni particolari deputate).
Alla prima restaurazione, con la costituzione Post diuturnas del 1800, il camerlengo, che conservava comunque le sue altre particolari incombenze, fu definito il " privativo ministro " della legislazione economica e da lui dovevano dipendere sia il tesoriere che i chierici di Camera con le loro presidenze. Le sue attribuzioni erano molto ampie: sanità (sulla quale era competente anche la congregazione della sacra consulta), annona e grascia, (con motuproprio 4 nov. 1801 Pio VII nominò un soprintendente all'annona e grascia) istruzione pubblica, belle arti, scavi, musei, monumenti e relative concessioni di licenze, miniere, pastorizia, agricoltura dell'agro romano, manifatture, invenzioni, commercio, consoli, agenti di cambio, ori e preziosi, bolli dei pesi e misure, marina, fiumi; nonché attribuzioni locali (depositeria urbana, mercato di piazza Navona).
Il camerlengo aveva propri ufficiali per la giurisdizione civile e criminale, primo fra tutti l'uditore. La giurisdizione contenziosa del camerlengo - come quella del tesoriere fu regolata dopo la restaurazione dal motuproprio 6 lu. 1816, artt. 58 e 89 e seguenti. La legislazione sulle attribuzioni del camerlengo nel sec. XIX è molto ricca  [Cfr. D. CECCHI, L'amministrazione pontificia nella seconda restaurazione... cit., pp. 339-375]  Le sue funzioni furono limitate quando, in occasione della riforma del tribunale della piena Camera del 21 dic. 1828  [Raccolta Stato pontificio, 1831-1833, II, Appendice, p. 337]  fu istituita la congregazione di revisione, indipendente dal camerlengo, deputata al sindacato sull'intera azienda economica dello Stato.
Con il motuproprio 12 giu. 1847 sull'istituzione del consiglio dei ministri la competenza sui consolati passò alla segreteria di Stato; il camerlengo conservava la prefettura del tribunale della piena Camera e le sue attribuzioni in conformità delle leggi, specie in materia di commercio, industria, agricoltura, arti, antichità, scavi e miniere. Poco dopo, però, con l'istituzione dei nove ministeri (29 dic. 1847) la maggior parte delle materie del camerlengo furono trasferite al ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura.
Le miniere invece passarono al ministero delle finanze; annona e grascia, boschi e sanità al ministero dell'interno. Con deliberazione del consiglio dei ministri 18 sett. 1848  [Ibid., 1848, p. 254]  anche l'annona e grascia e la statistica passarono al ministero del commercio.
Nel 1850 quasi tutte le competenze già del camerlengato furono riunite nel nuovo Ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici

vai sul padreprecedenteprossimovai al primo figlio
vai