soggetto produttore
Istituito da Pio VII con il motuproprio del 23 ott. 1817, parte III, era incaricato di tutte le operazioni riguardanti i lavori nazionali e provinciali di acque e strade. Gli ingegneri erano distinti in tre gradi: gli ispettori incaricati dell'esame dei progetti e della sorveglianza ai lavori, gli ingegneri in capo provinciali incaricati della direzione attiva dei lavori e gli ingegneri ordinari alle dipendenze dei precedenti, incaricati delle operazioni di campagna e dell'assistenza ai lavori.
Gli ingegneri di primo grado, cioè gli ispettori, erano così distribuiti: tre formavano il consiglio dei lavori di strade, residente in Roma, prescritto dal regolamento per i lavori di strade (parte I del motuproprio 23 ott. 1817), il quale insieme al consiglio amministrativo e al presidente delle strade costituì la direzione centrale dei lavori delle strade nazionali; tra questi ingegneri erano distribuite le competenze sulle strade di Roma e su quelle nazionali e provinciali (per alcune province). Altri tre ingegneri ispettori, insieme ad un professore di matematiche, formavano il consiglio dei lavori idraulici residente in Roma; tra di essi erano ripartite le competenze sui lavori idraulici camerali, sui lavori delle province di Ferrara e Bologna e della Romagna, e sul resto dello Stato; altri tre formavano il consiglio della commissione del Reno e risiedevano in Bologna; altri due risiedevano, quali consultori, uno presso il legato di Ferrara, l'altro presso il legato di Ravenna. Erano previste due Scuole per la formazione degli ingegneri, una a Roma e una a Ferrara
Gli ingegneri di primo grado, cioè gli ispettori, erano così distribuiti: tre formavano il consiglio dei lavori di strade, residente in Roma, prescritto dal regolamento per i lavori di strade (parte I del motuproprio 23 ott. 1817), il quale insieme al consiglio amministrativo e al presidente delle strade costituì la direzione centrale dei lavori delle strade nazionali; tra questi ingegneri erano distribuite le competenze sulle strade di Roma e su quelle nazionali e provinciali (per alcune province). Altri tre ingegneri ispettori, insieme ad un professore di matematiche, formavano il consiglio dei lavori idraulici residente in Roma; tra di essi erano ripartite le competenze sui lavori idraulici camerali, sui lavori delle province di Ferrara e Bologna e della Romagna, e sul resto dello Stato; altri tre formavano il consiglio della commissione del Reno e risiedevano in Bologna; altri due risiedevano, quali consultori, uno presso il legato di Ferrara, l'altro presso il legato di Ravenna. Erano previste due Scuole per la formazione degli ingegneri, una a Roma e una a Ferrara