raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici
Delegazione di governo
datazione
26 nov. 1847 - 1865
contesto storico istituzionale
GRANDUCATO DI TOSCANA (1815-1859)
notizie storiche
I delegati di governo venivano istituiti con legge 9 marzo 1848 (  Bandi Toscana  , cod. 58, n. LXXXVIII), nel quadro della ristrutturazione generale degli organi politico-amministrativi del Granducato (vedi Prefettura e Sottoprefettura ).
Ne venivano fissati provvisoriamente quattro a Firenze, tre a Livorno, uno a Lucca, Pisa, Siena, Arezzo, Pistoia, Prato, Cortona e Pescia. Con provvedimento 26 novembre 1847 (  Bandi Toscana  , cod. 54, n. CLX) che estendeva i poteri delle autorità governativa di Livorno, a seguito degli avvenimenti politici, con la creazione di una commissione governativa (composta dal governatore e da due assessori legali) nella quale erano concentrate le prerogative di polizia preventiva e repressiva, si era istituito provvisoriamente, nei due circondari di S. Marco e S. Leopoldo, un delegato di governo con la funzione di vigilare sul buon ordine e la tranquillità collettiva nell'ambito della giurisdizione, di competenza e di tenere sotto controllo, con precetti ed altri provvedimenti, i soggetti turbolenti, sospetti e vagabondi; i due delegati avevano anche mansioni di polizia giudiziaria.
Ai delegati di Livorno era anche affidata la giurisdizione nelle trasgressioni di polizia municipale e generale, alla stessa stregua dei giusdicenti provinciali, con applicazione di pena del carcere non superiore a tre giorni. La commissione governativa aveva competenza in appello avverso le decisioni dei delegati.
Le delegazioni di governo succedevano in modo diretto a Firenze ai commissariati di quartiere, ripristinati nel 1814 con le stesse mansioni previste in epoca leopoldina, ed a Livorno ai commissariati di polizia istituiti con rescritto del 7 aprile 1818 (  Bandi Toscana  , cod. 25, n. LXV) ( vedi commissariati di quartiere ).
Divisi in classi a seconda della loro importanza, esercitavano le loro mansioni nell'ambito territoriale delle relative preture ( vedi ); nel perimetro delle due preture stabilite nelle città di Lucca, Arezzo e Pistoia, e nel perimetro della pretura stabilita in ognuna delle altre città. Il delegato era di nomina Granducale e svolgeva mansioni di polizia giudiziaria, di pubblico ministero nelle cause criminali di cognizione delle preture, di polizia amministrativa (alle dipendenze del Prefetto o del Sottoprefetto). Disponeva, unitamente al prefetto o sottoprefetto, della guardia civica, dei carabinieri, della guardia di finanza.
Con provvedimento del 31 marzo 1848 (  Bandi Toscana  , cod. 55, n. CXXXI) si ponevano immediatamente in attività (la legge del 9 marzo prevedeva una installazione generale al 10 novembre 1848) i delegati per la città di Firenze, uno per ogni quartiere, con le medesime attribuzioni dei delegati posti in attività a Livorno con provvedimento del 26 novembre 1847 (delegati che venivano confermati).
Le attribuzioni dei delegati di Livorno e di Firenze venivano ad essere identiche a quelle dei direttori degli atti criminali di Pisa e di Siena, dei commissari giusdicenti dell'ex ducato di Lucca, dei vicari regi e dei pretori già in funzione.
I ricorsi sui provvedimenti resi dai delegati spettavano ai prefetti o sottoprefetti e ai governatori di Livorno e di Portoferraio, ai quali competevano anche gli affari di polizia eccedenti le competenze dei delegati e altri magistrati.
Il regolamento di polizia del 22 ottobre 1849 (  Bandi Toscana  , cod. 57, n. CCVII) veniva delineando con più precisione i compiti dei delegati di governo in materia di polizia amministrativa, unitamente a quelli dei governatori ( vedi ), prefetti e sottoprefetti, ai quali prestavano la loro collaborazione, nelle incombenze di polizia e nella esecuzione dei loro provvedimenti. Rilasciavano, tra l'altro, le licenze di porto d'armi; nell’ambito dell’attività di prevenzione dei reati davano ammonizioni e comunicavano precetti o ingiunzioni; potevano prendere, in caso di urgenza, i provvedimenti necessari per mantenere l'ordine, la morale e la tranquillità con arresto di persone delinquenti o sospette di propositi criminosi (con tempestiva remissione all'autorità giudiziaria), o sottoponendole al sequestro, o arresto domiciliare per un tempo comunque limitato.
Avverso i provvedimenti dei delegati era ammesso ricorso al consiglio di prefettura o al consiglio di governo. Ogni contravvenzione ai precetti di polizia dei delegati veniva risolto dallo stesso delegato con decreto motivato (se la pena era inferiore a otto giorni di carcere); altrimenti dal prefetto o dal governatore. Precetti potevano essere imposti anche a persone sospette condannate dalle corti regie ( vedi ) o dai tribunali collegiali di prima istanza ( vedi ) e che, dopo, l'espiazione della pena, venivano sottoposte a vigilanza di polizia.
Ad ogni delegato erano addetti un commesso di pubblica vigilanza e uno o più cursori, con incarico di coadiuvare le autorità di polizia amministrativa, di eseguire i loro ordini e istruzioni, di ricercare e scoprire i delinquenti, di sorvegliare le persone ritenute pericolose e tendenti al reato, di sorvegliare i forestieri, i locali pubblici, i teatri in particolare. I delegati, al pari dei governatori, prefetti e sottoprefetti, disponevano della guardia civica, della gendarmeria, dei cacciatori volontari di costa e di frontiera, della guardia di finanze, dei pompieri, delle guardie comunitative.
Con decreto 21 novembre 1849 (  Bandi Toscana  , cod. 57, n. CCXXVI) si attivavano una quarta delegazione di governo a Firenze, ed una terza a Livorno, fissando i relativi circondari: delegazione di S. Marco (per la città) delegazione del Porto e delegazione di S. Leopoldo (per i sottoporti) Con la Istruzione dei processi criminali emanata con legge 22 novembre 1849 (  Bandi Toscana  , cod. 57, n. CCXXVIII) si venivano precisando i compiti dei delegati di governo in ordine alla polizia giudiziaria, unitamente ai giudici istruttori, ai procuratori regi, ai pretori e agli ufficiali di gendarmeria: erano relativi alle informazioni preliminari su fatti punibili, alla istruzione regolare e preparazione dei giudizi, alle prime ricerche di fatti delittuosi e dei loro autori; ad ogni provvedimento di urgenza come visite domiciliari e sopralluoghi, esami dei testimoni, e così via. Con legge 7 dicembre 1849 (  Bandi Toscana  cod. 57, n. CCXXXVII) si riorganizzava, con decorrenza 1 gennaio 1850, il servizio dei delegati di governo, unitamente a quello delle preture, con la creazione di preture civili e criminali e preture solo civili, e con la istituzione di una delegazione di governo in corrispondenza ad ogni pretura civile e criminale (con l’esclusione delle preture civili e criminali di Lucca campagna, Arezzo campagna, e Pistoia campagna).
Da ciò la stretta relazione di attività tra pretori e delegati i quali svolgevano presso i pretori funzioni di pubblico ministero e di ufficiali di polizia giudiziaria incaricati di atti istruttori e di prima investigazione.
Un decreto 25 agosto 1851 (  Bandi Toscana  , cod. 58, n. LXXXIX), in considerazione delle eccezionali circostanze di ordine pubblico, autorizzava le autorità di polizia amministrativa a sottoporre le persone sospette di intenzioni criminose al sequestro fino a otto giorni o all'allontanamento da un luogo determinato fino ad un mese (ampliando così di molto le competenze in tal senso previste dal provvedimento del 22 ottobre 1849). Con legge 16 novembre 1852 (  Bandi Toscana  , cod. 59, n. CVI) venivano riconosciuti ai delegati maggiori poteri sia nell'ambito della polizia giudiziaria che in quello di polizia amministrativa: potevano erogare il carcere fino a otto giorni anche fuori dei casi di trasgressione alle disposizioni di polizia previste dal regolamento 20 giugno 1853 e determinare arresti e perquisizioni là dove ritenute necessarie, in un ambito generale di ampia arbitrarietà.
Sulle decisioni dei delegati era ammesso ricorso al prefetto e di qui al ministero dell'interno. Precetti e ingiunzioni erano gli strumenti ordinari di intervento dei delegati.
Le disposizioni citate ampliavano anche i poteri in tal senso dei prefetti e sottoprefetti e dei consigli di prefettura. I delegati rimanevano in funzione fino al 1865 ed erano sostituiti dagli ispettori di pubblica sicurezza.

fonti normative

rescritto 7 apr. 1818 - provvedimento di istituzione dei commissariati di polizia a Livorno
provvedimento 26 nov. 1847 - provvedimento di istituzione provvisoria di delegazioni in due circondari di Livorno
legge 9 mar. 1848 - provvedimento di istituzione
provvedimento 31 mar. 1848 - provvedimento di immediata attività per i delegati in Firenze
regolamento di polizia 22 ott. 1849 - provvedimento di definizione dei compiti
decreto 21 nov. 1849 - provvedimento di istituzione di ulteriori delegazioni
legge 22 nov. 1849 - provvedimento di definizione dei compiti
legge 7 dic. 1849 - provvedimento di riorganizzazione
decreto 25 ago. 1851 - provvedimento di ampliamento di competenze
legge 16 nov. 1852 - provvedimento di incremento di poteri
regolamento 20 giu. 1853 - regolamento di polizia
fonti bibliografiche e archivistiche
Bandi Toscana = Bandi e ordini da osservarsi nel Granducato di Toscana, stampati in Firenze e pubblicati dal... raccolti in un codice coll'ordine successivo dei tempi e sommario d'edesimi disposto con ordine alfabetico di materie e tribunali, codd. 73, Firenze 1771-1860.
soggetto produttore collegato
Delegazione di governo del Borgo a Mozzano
Delegazione di governo di Barga
Delegazione di governo di Camaiore
Delegazione di governo di Capannori
Delegazione di governo di Castagneto (Castagneto Carducci)
Delegazione di governo di Chiusdino
Delegazione di governo di Chiusi
Delegazione di governo di Colle (Colle di Val d'Elsa)
Delegazione di governo di Lari
Delegazione di governo di Lucca
Delegazione di governo di Monsummano (Monsummano Terme)
Delegazione di governo di Pescia
Delegazione di governo di Pietrasanta
Delegazione di governo di Piombino
Delegazione di governo di Pisa
Delegazione di governo di Pistoia
Delegazione di governo di Pontedera
Delegazione di governo di Portoferraio
Delegazione di governo di Prato
Delegazione di governo di Siena
Delegazione di governo di Viareggio
Delegazioni di governo di Firenze
Delegazioni di governo di Livorno
Delegazioni di governo di Radicofani e Sinalunga

curatori

creazione
Vittorio Biotti
revisione
Ezelinda Altieri Magliozzi
vai sul padreprecedenteprossimovai al primo figlio
vai