raccoglitore

soggetto produttore
tipo di ente: Organi centrali, Medici
tipo di ente: Organi centrali, Lorena
Camera e Auditore fiscale, Firenze
contesto storico istituzionale
DUCATO DI FIRENZE (dal 1532) poi GRANDUCATO DI TOSCANA (dal 1569)
sede
Firenze
notizie storiche
sono comprese in questo fondo le carte dell'auditore fiscale e dell'amministrazione del fisco. La carica di auditore fiscale e la sua cancelleria furono istituite da Cosimo I con motuproprio 20 nov. 1543, con compito di sovrintendere agli interessi del sovrano, di riscuotere le pene pecuniarie e di incamerare i beni dei banditi, degli assassini, e di coloro che morivano senza eredi. La sua autorità venne man mano estendendosi, e già il 24 marzo 1556 gli fu affidato il compito di sorvegliare a che tutte le magistrature della città di Firenze osservassero le leggi, ed ebbe la facoltà di intervenire in tutte le cause criminali in cui fosse in gioco l'interesse del fisco. L'auditore fiscale divenne così in breve il supervisore di tutti i tribunali criminali di Firenze e del dominio. I vicari del dominio fiorentino inviavano per l'approvazione all'auditore fiscale il dispositivo delle sentenze penali; il tribunale degli Otto di guardia e balia decideva le cause più gravi in sua presenza. Ebbe per un certo periodo anche la firma delle suppliche e dei memoriali, che spettava al primo segretario di Stato. Era anche difensore degli interessi del sovrano nelle cause delle regie possessioni. Insieme col luogotenente fiscale formava la congregazione del fisco che decideva sulle condanne penali, sulle confische dei beni, sulle eredità devolute allo Stato per mancanza di successori legittimi ab intestato. Sotto i granduchi lorenesi questo ufficio conservò la sua struttura e le sue mansioni fino a che non fu soppresso con motuproprio 22 apr. 1784. Le sue mansioni passarono in gran parte alla presidenza del buon governo ed anche all'avvocato regio
complessi archivistici collegati
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