raccoglitore
soggetto produttore
tipo di ente:
Uffici periferici
Amministrazione dei beni ecclesiastici e camerali delle Marche, Macerata
notizie storiche
Nota anche come Amministrazione generale dei beni ecclesiastici ed ex comunitativi, fu l'ufficio che dopo la restaurazione si occupò dell'amministrazione dei beni delle corporazioni religiose soppresse durante il regno italico, nonché dei fondi rustici, molini ed altro, già dei comuni ed incamerati da Pio VII col motuproprio 19 mar. 1801 per pagare i debiti delle comunità stesse; per un certo periodo provvide anche al pagamento delle pensioni ed altri assegni stabiliti dal governo del regno italico a favore dei religiosi che erano stati espulsi dai rispettivi conventi e monasteri. Aveva giurisdizione sulle delegazioni di Macerata, Camerino, Ancona e Pesaro-Urbino. Altra amministrazione dei beni ecclesiastici esisteva in Fermo mentre in località minori esistevano agenzie. L'attività dell'amministrazione sui singoli beni cessava o con la cessione degli stessi in dotazione agli enti religiosi ripristinati o con la loro vendita a privati
complessi archivistici collegati