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 Secrezia di Palermo

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  regg., voll. e bb. 1.922
Estremi cronologici:  (1397-1842)
Mezzi di corredo:  Inventario

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Secrezia di Palermo
Direzione dei rami e diritti diversi di Palermo
Nota storica
Dipese, originariamente, dalla curia regis, e, in seguito, sotto i viceré, dalla curia dei maestri razionali (poi tribunale del real patrimonio). Aveva il compito di amministrare le dogane di mare e di terra, tutte le gabelle regie ed alcuni beni immobili di proprietà della corte (edifici pubblici, acque, castelli e fortezze) in un ampio territorio circostante la capitale.
Presso la secrezia era una speciale corte presieduta dal gaito per l'amministrazione della giustizia nelle materie di sua competenza. Dopo il 1812 alle secrezie si sovrappose l'ufficio dei grandi camerari; con decreto 30 nov. 1824  [Collezione regno Due sicilie, 1824, n. 1346]  le secrezie si trasformarono in ricevitorie distrettuali e percettorie comunali, dipendenti dalla direzione generale dei rami e diritti diversi.
Bibliografia
BIBL.: Liber pandectarum ordinationum et constitutionum segretiae foelicis urbis Panormi, ms. secc. XVI-XVII (AS Palermo, Miscellanea archivistica, II, 42); G. B. SCAGLIA, op. cit.; A. BAVIERA ALBANESE, L'istituzione dell' ufficio di conservatore... cit., pp. 269-291; G. L. BARBERI, Liber de secretiis, a cura di E. MAZZARESE FARDELLA, Milano 1966 (FISA, Acta italica, II) [in particolare le pp. IX-XXXVIII contenenti l'introduzione e le pp. 9-29 che trattano della secrezia di Palermo].

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