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 Divisione affari generali e riservati, Archivio generale

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e pacchi 14.607, scatole 11, regg.1.124 e schedario parziale
Estremi cronologici:  (1879-1945, con docc. dal 1870)
Mezzi di corredo:  Inventari e inventari sommari parziali, elenchi di versamento

Nota archivistica
L'archivio generale della divisione e gli archivi dipendenti dalla prima sezione sono pervenuti all'Archivio centrale dello Stato in circa trenta versamenti, i cui fascicoli sono stati riordinati e ricondotti tutti alle categorie di provenienza secondo l'ordinamento originario.
L'archivio generale è organizzato in categorie annuali e categorie permanenti; per le prime vengono istituiti ogni anno nuovi fascicoli con la stessa classifica, per le seconde invece vengono costituiti fascicoli in cui si inseriscono, secondo l'ordine cronologico, tutti i documenti riguardanti l'affare indicato dall'inizio fino al suo esaurimento. La distinzione in categorie annuali e categorie permanenti deriva esclusivamente da esigenze di ordine pratico. Le categorie annuali sono classificate con regolarità dal 1911 al 1945 ; per il periodo anteriore si conservano pochi fascicoli degli anni 1879-1903, fascicoli intestati al gabinetto della direzione generale di pubblica sicurezza per gli anni 1904-1905 e fascicoli intestati all'ufficio riservato per gli anni 1907-1910, con poche carte del 1906; le gravi lacune per la documentazione di questo periodo sono dovute essenzialmente ad operazioni di scarto. La documentazione dal 1911 al 1933 è stata versata in maniera organica, mentre quella dal 1934 al settembre del 1943, trasferita al nord dopo l'armistizio ha subito, insieme a quella prodotta nella repubblica sociale italiana, vicende fortunose che avevano sconvolto l'ordinamento originario e determinato qualche dispersione talora rilevante.

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Divisione affari generali e riservati, Roma
Archivio generale, Roma
Nota storica
Istituita con r.d. 9 ott. 1919, n. 1846. Vi confluirono le competenze dell'ufficio riservato che aveva cominciato a funzionare intorno al 1880 come ufficio politico del gabinetto della direzione generale della pubblica sicurezza, assumendo competenze trattate fino ad allora esclusivamente dal gabinetto del ministero dell'interno (nei primi anni del regno ebbe competenze politiche anche la divisione prima, vedi Divisione prima ).
Aveva attribuzioni molto ampie in materia di tutela dell'ordine pubblico e di prevenzione e repressione dei reati politici. Coordinava pertanto il controllo sull'attività dei partiti, sulle associazioni e sulla stampa, la sorveglianza sulle persone sospette e sugli stranieri.
Era articolata fino al 1926 n due sezioni, la prima per il movimento sovversivo e l'ordine pubblico, la seconda per gli stranieri. Nel 1927 la sezione prima si sdoppiò in due sezioni, la prima per il movimento sovversivo, la seconda per l'ordine pubblico; quella per gli stranieri divenne sezione terza. Alle dipendenze della sezione prima si ebbero le zone OVRA, l'ufficio confino politico, il casellario politico centrale e, durante la seconda guerra mondiale, l'ufficio internati. Nel 1939 furono istituiti l'ufficio per i rapporti con la Germania, funzionante di fatto dal 1936, e l'ufficio per l'Alto Adige. La divisione affari generali e riservati, insieme ad altri uffici della direzione generale della pubblica sicurezza continuò a funzionare nella repubblica sociale italiana. Per la divisione ricostituita a Roma dopo la liberazione della città, vedi Direzione affari generali .
Bibliografia
BIBL.: C. CASUCCI, Il carteggio di Antonio Gramsci conservato nel casellario politico centrale, in RAS, XXV (1965), pp. 421-448; C. GHINI, A. DAL PONT, Gli antifascisti a confino. 1926-19 , Roma 1971; Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-194, a cura di F. ANDREUCCI, T. DETTI, voll. 6, Roma 1975-1980; ISTITUIO MILANESE PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DEL MOVIMENTO OPERAIO, K 1, B 45, Lombardi e ticinesi per la libertà in Spagna..., Presentazione di A. VAIA, saggio introduttivo di G. PETRILLO, Milano 1976; S. CARBONE, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Calabria, Cosenza 1977

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