soggetto produttore
Con 1.31 dic. 1925, n. 2318, il governo fu autorizzato a modificare le disposizioni della legge di pubblica sicurezza (approvata nel 1889), coordinandole al codice penale e ad altre leggi. Con r.d. 6 nov. 1926, n. 1848, fu approvato il nuovo testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che ampliava e trasformava in parte le competenze della polizia, particolarmente in rapporto alla valutazione dell'azione contraria agli interessi nazionali.
Veniva pertanto esteso l'istituto dell'ammonizione alle persone designate dalla pubblica voce come pericolose all'ordine nazionale dello Stato e veniva introdotto come misura di prevenzione l'istituto dell'assegnazione al confino di polizia (istituto che sostituiva e modificava il precedente domicilio coatto) per coloro che avevano commesso o avevano manifestato l'intenzione di commettere atti diretti a sovvertire violentemente l'ordinamento politico, sociale ed economico dello Stato o a menomarne la sicurezza. Ulteriori disposizioni in materia di misure amministrative di polizia furono apportate con il nuovo testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con r.d. 18 giu. 1931, n. 773, in conseguenza dell'entrata in vigore del nuovo codice penale nel 1930. A seguito dell'introduzione del confino di polizia veniva istituito l'ufficio per il confino politico nell'ambito della sezione prima della divisione affari generali e riservati che si occupava del confino e dell'ammonizione decisi per motivi di ordine politico e sociale dalle commissioni provinciali appositamente costituite, le quali erano competenti anche per l'assegnazione al confino e l'ammonizione per motivi comuni. Presso la direzione generale operava una commissione di appello. Per l'ordinamento e il funzionamento delle colonie di confino era competente la Divisione polizia . Con d. lgt. 10 dic. 1944, n. 419, furono abrogate le disposizioni relative all'" attività nociva agli interessi nazionali ". Il testo unico del 1931, ancora in vigore, ha subito modifiche anche in relazione alle misure di polizia, a seguito di sentenze della corte costituzionale e di provvedimenti particolari
Veniva pertanto esteso l'istituto dell'ammonizione alle persone designate dalla pubblica voce come pericolose all'ordine nazionale dello Stato e veniva introdotto come misura di prevenzione l'istituto dell'assegnazione al confino di polizia (istituto che sostituiva e modificava il precedente domicilio coatto) per coloro che avevano commesso o avevano manifestato l'intenzione di commettere atti diretti a sovvertire violentemente l'ordinamento politico, sociale ed economico dello Stato o a menomarne la sicurezza. Ulteriori disposizioni in materia di misure amministrative di polizia furono apportate con il nuovo testo unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con r.d. 18 giu. 1931, n. 773, in conseguenza dell'entrata in vigore del nuovo codice penale nel 1930. A seguito dell'introduzione del confino di polizia veniva istituito l'ufficio per il confino politico nell'ambito della sezione prima della divisione affari generali e riservati che si occupava del confino e dell'ammonizione decisi per motivi di ordine politico e sociale dalle commissioni provinciali appositamente costituite, le quali erano competenti anche per l'assegnazione al confino e l'ammonizione per motivi comuni. Presso la direzione generale operava una commissione di appello. Per l'ordinamento e il funzionamento delle colonie di confino era competente la Divisione polizia . Con d. lgt. 10 dic. 1944, n. 419, furono abrogate le disposizioni relative all'" attività nociva agli interessi nazionali ". Il testo unico del 1931, ancora in vigore, ha subito modifiche anche in relazione alle misure di polizia, a seguito di sentenze della corte costituzionale e di provvedimenti particolari