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 Comune di Ascoli Piceno

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. 22, voll. e regg. 465
Estremi cronologici:  (1281-1808 , con docc. in copia dal 1055 e con seguiti fino al 1889); pergg. 756 (1143-1802, con documenti in copia dal 1054: secc.XII 3, XIII 74, XIV-XIX 679)
Mezzi di corredo:  Inventari ed elenchi parziali

Nota archivistica
Nel dicembre 1535 quasi tutte le carte della cancelleria comunale andarono perdute nell'incendio del palazzo del popolo. Si salvò però il complesso dei documenti più importanti, che gli anziani conservavano nella sacrestia del tempio di S. Francesco e che venne poi tradizionalmente indicato con il nome di archivio segreto anzianale.
Nel 1804 l'archivio storico comunale era ancora in disordine nel palazzo del comune quando gli anziani dettero l'incarico al padre agostiniano Luigi Pastori di ordinare la parte relativa all'archivio segreto anzianale, formata da pergamene e da altri documenti sciolti ritenuti più pregevoli. Il Pastori divise le pergamene in parte per materia e in parte per tipo di documento, le corredò a tergo di un breve regesto in lingua latina e le ordinò cronologicamente; con gli altri documenti, suddivisi per materia, formò i 16 fascicoli, ciascuno con un proprio titolo, che raccolse in 22 buste. Tale ordinamento, corredato nella seconda metà del sec. XlX di un inventario ad opera del segretario comunale Giuseppe Angelini, si è mantenuto inalterato fino ad oggi.
Tutto il resto del materiale documentario rimase senza ordine e senza inventario (solo il cartulario, detto quinternone, fu corredato dal Pastori di una summa dei documenti in esso trascritti). Aggregato nel 1922 alla biblioteca comunale, venne diviso sommariamente per serie ordinate cronologicamente, ma continuò a rimanere privo di inventario, ove si eccettui una guida topografica compilata nel 1961.
Comprende tra l'altro

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Comune di Ascoli Piceno
Nota storica
Ascoli, con l'elezione del primo podestà, avvenuta, secondo la tradizione storica locale, nel 1183, si avviò a costituirsi in comune, con giurisdizione su un vasto comitato e distretto.
Nella prima fase della costituzione del comune ascolano, accanto al podestà, che rappresentava il supremo potere cittadino, sorsero il consiglio generale, il consiglio speciale o dei duecento, il consiglio di credenza - detto anche d'ordine - e le magistrature del capitano del popolo e degli anziani. Successivamente, dalla seconda metà del sec. XV, quando la molteplice competenza del podestà si ridusse alla sola amministrazione della giustizia e scomparve il capitano del popolo, mutate anche le condizioni politiche, furono gli anziani, affiancati dal consiglio generale e da un consiglio di nobili, denominato consiglio dei cento e della pace, ad assurgere a suprema magistratura del comune. Tuttavia la loro autorità e la loro autonomia furono notevolmente limitate dalla presenza permanente in Ascoli di un governatore, rappresentante diretto del potere pontificio. Tale sistema di governo della città e del suo Stato durò fino alla costituzione del regno d'Italia napoleonico
Bibliografia
BIBL.: F.A. MARCUCCI Saggio delle cose ascolane..., Teramo 1766, p. CLV; G. GABRIELLI, Materiali per la storia di Ascoli Piceno, in Il bibliofilo, VIII (1887), pp. 141-146; A. CRIVELLUCCI,L'antico calasto di Ascoli, in Studi storici, II (1893), pp. 493-521; G. GABRIELLI, Il palazzo comunale di Ascoli Piceno e le sue raccolte..., Ascoli Piceno 1896, pp. 42-46; C. MARIOTTI, La biblioteca e il museo di Ascoli Piceno dal 1899 al 1936, ivi 1942, p. 24; P. VARESE, G. ANGELINI ROTA, Il catasto ascolano del 1381, in Atti e memorie della deputazione di storia per le Marche, s. VI, II (1942), pp. 43 147; G. FABIANI, Ascoli nel quattrocento,1, Ascoli Piceno 1958, pp. 30-31; W. HAGEMANN, Fondi documentari sconosciuti nelle Marche, in Studia picena, XXIX (1961), p. 114; A. ALESSANDRINI Gli statuti di Monteprandone (1537), Teramo 1976

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