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 Gabella grossa poi Congregazione di gabella grossa

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. 828, voll. 175, filze 46, regg. 37 e mazzi 10
Estremi cronologici:  (1439-1802, con docc. in copia dal 1155)
Mezzi di corredo:  Inventario 1974 e indici parziali

Nota archivistica
Sono descritte soltanto le serie principali

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Gabella grossa, Bologna poi Congregazione di gabella grossa, Bologna
Nota storica
Era denominato gabella grossa (anticamente dazio della mercanzia) il dazio sulle merci forestiere che entravano nella città e contado bolognese e su quelle che si esportavano.Dal 1509 (bolla di Giulio II del 7 gennaio) i proventi, destinati fin dal 1437 (bolla di Eugenio IV del 16 maggio) a coprire gran parte delle spese dello Studio bolognese, furono direttamente amministrati dagli stessi dottori, prima in numero di sei poi di dodici, eletti nel seno dei collegi canonico, civile e di medicina ed arti che prendevano il nome di sindaci, cui si aggiunsero dal 1603 al 1780 sette senatori chiamati assunti. Capo della congregazione di gabella grossa così costituitasi era il priore, nominato ogni bimestre tra i dottori sindaci. Ad essa spettò non solo l'amministrazione dei proventi dei dazi sulle merci trasportate per terra, ma anche dei proventi tratti da quelle trasportate per acqua attraverso la rete di canali navigabili che univano Bologna al Po; questi ultimi erano in parte destinati alla costruzione e manutenzione degli stessi canali. Sulle entrate della gabella furono anche istituiti numerosi monti di pubbliche prestanze

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