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 Presidenza del buongoverno

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  regg. e filze 5.452
Estremi cronologici:  (1814-1848)
Mezzi di corredo:  Inventario seconda metà sec. XIX

Nota archivistica
I pezzi danneggiati dall'alluvione del 1966 sono 532

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Presidenza del buongoverno, Firenze
Nota storica
Fu ripristinata con decreto 1° mag. 1814  [Ibid., cod. XXI, n. V]  In seguito, con l'evoluzione dell'organizzazione della polizia e dell'ordinamento giudiziario, le sue funzioni e la sua struttura subirono modifiche fino al 1847. Al presidente del buon governo spettava fare proposte al granduca tramite la consulta per la nomina dei giudici provinciali, che corrispondevano con lui in materia di polizia. Egli inoltre soprintendeva all'ufficio del fisco, al magistrato delle stinche ed ai penitenziari e carceri del granducato. Aveva infine facoltà di concedere i salvacondotti ai condannati e di infliggere pene entro i limiti prescritti dalle leggi seguendo la così detta " procedura economica ", cioè in via amministrativa e senza le formalità di un regolare processo. Fu abolita nel 1847 e in sua vece fu creata provvisoriamente la direzione generale di polizia con le stesse mansioni, per cui, in realtà, non vi fu alcun mutamento sostanziale nella struttura e nelle funzioni di questo dicastero fino al 1848. Per quanto riguarda l'organizzazione, il presidente del buon governoaveva alle sue dipendenze la forza " esecutiva civile " dello Stato e in materia di polizia corrispondeva con i capi di tutti gli uffici; particolarmente - secondo le disposizioni del 9 apr. 1816 e del 16 apr. 1816  [Bandi Toscana, cod. XXIII, n. XLIV]  -- con quelli delle ripartizioni territoriali, cioè con i governatori civili e militari di Livorno, di Pisa, col luogotenente generale della città e dello Stato di Siena, con i commissari della provincia inferiore senese, di Arezzo, Grosseto, Pistoia, Pontremoli  [In provincia di Massa-Carrara]  Volterra  [In provincia di Pisa]  Dipendevano direttamente da lui i commissari dei quartieri della città di Firenze. Nel 1838, con la riforma dell'organizzazione giudiziaria, si diede alla polizia la stessa organizzazione territoriale dei tribunali. Ad ogni tribunale di prima istanza fu affiancato un commissario regio del compartimento di Firenze, i cui organi di polizia erano prima alle dirette dipendenze del presidente del buon governo

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