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 Terraggio lucerino

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  voll. 33
Estremi cronologici:  (1556-1807)
Mezzi di corredo:  Inventario 1960

Nota archivistica
Il fondo è formato da atti della regia udienza e dei commissari prevosti alla distribuzione delle quote, nonché da diversi atlanti di piante dei territori

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Regia udienza provinciale di Capitanata, Lucera
Consolato dell'arte della seta, Napoli
Nota storica
Dal XIV secolo in poi gran parte del territorio di Lucera, appartenente al demanio regio, fu dato in uso agli abitanti del luogo per un censo annuo detto terraggio, denominazione che in seguito passò ad indicare il territorio stesso. Nel tempo le varie quote del terraggio, spesso oggetto di usurpazioni, vennero più volte fuse e redistribuite a cura di pubblici ufficiali, talora impersonati dagli stessi presidi della provincia, benché di diritto le operazioni spettassero alla città per i suoi privilegi. Si ebbero così ripartimenti fatti dai presidi de Sangro (1556), Carafa (1621), Monteforte (1695), Gaeta e Falletti (1716-1722). Altri ripartimenti furono fatti dopo il 1722, ma da persone elette dalla città stessa; nel 1724 da quattro deputati e da un procuratore dei poveri; nel 1735, quasi clandestinamente, da tre eletti, ma l'operazione fu poi annullata dalla regia udienza; nel 1736 per ordine del commissario generale Ferdinando Porcinari. A questa peculiarità, che distinse la società e l'economia di Lucera sino al decennio francese, pose termine il decreto 8 ott.
1810  [Bullettino regno Napoli, 1810, n. 765 ] 

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