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 Comune di Cesena

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb., regg., voll., mazzi e fascc. 2.075
Estremi cronologici:  (1375-1805); pergg. 253 (1368-1795)
Mezzi di corredo:  Inventario 1950-1951

Nota archivistica
Scarsissimi i documenti anteriori al 1377, anno, per Cesena, del saccheggio passato alla storia come " sacco dei Brettoni ". La documentazione è piuttosto scarsa anche per il periodo della signoria dei Malatesta (1379-1465) e diviene, invece, nutrita a partire dalla seconda metà del' 400
Intorno al 1750 si pose mano ad un primo parziale ordinamento dell'archivio che riguardò soprattutto le lettere e le carte sciolte, ma si risolse in un eccessivo sminuzzamento per titoli e rubriche e quindi in " un assettamento poco razionale ", come ebbe a notare Francesco Bonaini nel 1860  [BONAINI, p.54 ] 
Dopo altri due tentativi di ordinamento, nel 1892 l'amministrazione comunale chiese all'allora direttore dell'AS Bologna, Carlo Malagola, di riordinare l'archivio
Il Malagola terminò il proprio lavoro nel 1895, ordinando ed inventariando la documentazione fino al periodo napoleonico escluso, secondo quello che egli chiamava il metodo storico-sistematico, ma rispettando tuttavia l'anzidetto ordinamento parziale della metà del sec. XVIII che, per aver dato luogo a volumi rilegati, sarebbe stato dannoso distruggere. In anni più recenti, ed in parte anche dopo il passaggio del fondo alla Sezione d'Archivio di Stato, si è continuata l'inventariazione dei documenti dal periodo napoleonico. Nel 1950-1951 fu d'altra parte approntato un nuovo inventario che, rispettando l'ordinamento dato dal Malagola, offre una descrizione del materiale molto più particolareggiata (inventario Domeniconi, dal nome dell'autore). Il fondo comprende anche documentazione relativa a Cesenatico - che faceva parte del comune di Cesena e fu eretto in comune autonomo soltanto agli inizi dell' 800 - e al Monte di pietà; altro materiale di questo ultimo istituto si trova nel fondo Congregazione di carità  [Gli statuti del Monte di pietà sono presso l'archivio capitolare ed i volumi delle visite presso l'archivio vescovile ]  . Le date che oltrepassano il 1797 sono dovute a seguiti di affari o al persistere per qualche tempo dei vecchi sistemi di condizionamento degli atti

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Comune di Cesena
Nota storica
Caduta definitivamente Cesena in potere del papato nel 1465, salvo il brevissimo intermezzo del dominio di Cesare Borgia che la fece centro del Suo ducato di Romagna (1502), si ebbero mutamenti nell'organizzazione comunale: le antiche magistrature del comune libero e della signoria scomparvero o furono poste in ombra dalla figura del governatore pontificio della città (oltre che naturalmente dal legato della provincia, quella di Romagnacon sede in Ravenna). Si conservò per qualche tempo la competenza giudiziaria del podestà, ma anch'essa fu poi in larga misura assorbita da quella concorrente del governatore
Fu rimaneggiato il consiglio della città e si ebbero, accanto alle congregazioni competenti nelle varie materie d'amministrazione, sei conservatori come organo esecutivo del comune
Giulio II, dapprima tramite il card. Giovanni Sacchi, governatore di Cesena, che emanò il decreto del 12 mar. 1504, poi con propria bolla solenne del 24 giu. 1504, riorganizzò il governo civile di Cesena, attuando un riassetto destinato a durare, salvo poche modifiche, fino al 1797

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