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 Comune di Macerata

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  voll. e bb. 1.227
Estremi cronologici:  1238-1808); pergg. 958 (1232-1804: secc. XIII 472, XIV-XIX 486; una pergamena, datata 1176, è in copia del 1290)
Mezzi di corredo:  Inventario 1898

Nota archivistica
A questo periodo appartengono la gran parte delle scritture conservate. La parte più antica dell'archivio è tradizionalmente nota come " archivio priorale "Assume notevole rilevanza contenendo documentazione per molti aspetti complementare a quella conservata negli archivi dei legati della Marca e di altre istituzioni che, come si è accennato, avevano sede in Macerata ed estendevano la loro giurisdizione su tutta l'attuale regione marchigiana. Nel 1627 il nobile maceratese Giuseppe Panici, sulla base forse della situazione di fatto da lui trovata, divise il fondo in due parti: la prima, detta archivio segreto, conteneva i documenti in pergamena e altro materiale pregevole; la seconda conteneva i restanti atti: delibere consiliari (Riformanze), libri di contabilità (Camerlenghi), processi penali celebrati dinanzi al podestà (Malefitia) ed altro. Solo della prima parte il Panici ci lasciò un inventario che, aggiornato, è ancor oggi di utile consultazione A2. L'archivio fu poi riordinato nel 1898 dallo Zdekauer e consacrato nell'inventario tuttora in uso. Trasferito presso la biblioteca comunale vi rimase fino al 1966, quando fu depositato presso l'archivio di StatoLa descrizione che segue si rifà all'inventario dello Zdekauer; sono stati soltanto collocati nella parte III fondi che, pervenuti assieme all'archivio comunale, sono però da esso distinti: il Collegio dei dottori , il Collegio di S. Giovanni e il Monte di pietà , nonché l' Amministrazione dipartimentale del Musone (1798-1799) collocata nel periodo napoleonico

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Comune di Macerata
Nota storica
Solo nel 1138 il comune, sorto dalla fusione di diversi castelli, ottenne la cosiddetta charta libertatis  [Più propriamente " privilegia et pacta inter episcopum Libertum et homines podii S. Juliani ". Edita varie volte in storie locali e conservata nel codice 1030 dell'archivio comunale di Fermo. Sul citato codice cfr. D. PACINI, Il codice 1030 dell'archivio diplomatico di Fermo... Edizione dei documenti più antichi (977-1030. Elenco cronologico generale (1031-1266), Milano 1963 ]  da parte del vescovo di Fermo. In questo documento i consoli appaiono già esistenti da tempo. Nel secolo successivo si passò al regime podestarile sostituito poi da quello popolare che ebbe quale suprema magistratura i priores populi et communis Maceratae
Bibliografia
BIBL.: MAZZATINTI, Archivi, III, pp. 261-266; Archivi Marche, pp. 95-96. R. FOGLIETTI, Il catasto di Macerata dell'anno 1268, Macerata 1881; L. ZDEKAUER, Archivio del comune di Macerata (Marche). Notizie preliminari, in Archivio storico italiano, s. V, XIX (1897), pp. 326-341; CITTA' DI MACERATA, Riordinamento dell'archivio priorale del comune di Macerata [di L. ZDEKAUER e A. GENTILONI SILVERI). Atto di consegna ai curatori della biblioteca comunale Mozzi-Borgetti. Aggiunti i prospetti dell'inventario ed il testo del regolamento per il servizio interno dell'archivio, Macerata 1898; L. ZDEKAUER, Sulla compilazione di un codice diplomatico della Marca d'Ancona, in Le Marche illustrate nella storia, nelle lettere, nelle arti, III (1903), pp. 193-211; ID., Sull'ordinamento degli archivi marchigiani. Prima relazione alla r. deputazione di storia patria, Ancona 1907, passim; G. SPADONI, La biblioteca comunale Mozzi-Borgetti di Macerata, Macerata 1937, p. 45; Sezione di Archivio di Stato di Macerata... cit., p. 38; W. HAGEMANN, Fondi documentari sconosciuti nelle Marche, in Studia picena, XXIX (1960), p. 109; E. LODOLINI. Gli archivi delle Marche... cit., pp. 251 e 259; G. MOSCHETTI, Il catasto di Macerata dell'anno 1560 e la bolla Ubique terrarum di Paolo IV del 18 maggio 1557..., Napoli 1978

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