Curia generale della marca d'Ancona
Livello di descrizione: fondo
Consistenza: bb. e voll. 4.500 ca e pergg. 105
Estremi cronologici: (sec. XV-1808)
Mezzi di corredo: Parzialmente ordinato
Nota archivistica
L'archivio, di cui abbiamo notizia sin dal sec. XV
[Abbiamo infatti il verbale di una visita effettuata nel 1500 dal legato alla apothecam sive archivum causarum et scripturarum dictae curiae; inoltre nell'edizione di Venezia, 1588, delle Constitutiones S.M. Ecclesiae, una glossa di Gasparre Cavallini al capo 13, L. II, ci fa sapere che " hodie Maceratae, ubi curia generalis residet, inspicitur archivum eleganti forma restauratum... ubi causarum omnium civilium et criminalium scripturae conservantur ad provincialium utilitatem... " ]
ha subito danni gravissimi fino al versamento effettuato nel 1962; nonostante ciò l'organizzazione interna del fondo è rimasta quella ricevuta a suo tempo durante la vita dell'ufficio: divisione dei fascicoli processuali secondo la materia civile o criminale e secondo lo ordine topografico corrispondente alle città di provenienza delle partiLa data più antica finora potuta accertare è quella del 1437. La maggior parte del materiale documentario è costituita dai fascicoli processuali civili e criminali; altre serie riguardano: citationes, cautiones et fideiussiones, calendari curiali, acta banci (verbali di udienza), strumenti di pace, libri mandatorum, libri minutorum - cioè di minute spese di giustizia - ed altro; notevole infine, specie per i secc. XVII-XVIII, la serie delle lettere della Sacra consulta in materia soprattutto penale
informazioni storico-istituzionali
soggetto produttore
Nota storicaEra l'organo giudiziario dei rettori della Marca. In un primo tempo era formata da sette giudici, di cui tre dislocati nei presidati di San Lorenzo in Campo
[In provincia di Pesaro e Urbino ]
Camerino (per qualche tempo trasferito a Macerata) e nei possedimenti dell'abbazia di Farfa (presso l'attuale Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Ascoli Piceno) e quattro presso il rettore; questi ultimi avevano competenza rispettivamente per le cause spirituali, quelle di appello, quelle civili e quelle criminali. I giudici erano assistiti da funzionari minori come i notai, riuniti in apposito collegio, i cursori, i balivi; uno speciale collegio costituivano anche gli avvocati ed i procuratori ammessi a patrocinare presso la curia stessa; questo collegio, detto di S. Caterina, aveva la facoltà di conferire lauree dottorali. Territorialmente la competenza della curia si estendeva a qualsiasi località soggetta alla giurisdizione del legato e sembra che essa sia rimasta invariata anche quando parecchie città si sottrassero alla competenza amministrativa del rettore. Come tutti gli altri uffici dell'amministrazione provinciale della Marca anche la curia ebbe sede, dal sec. XV, in Macerata. Tale organizzazione subì col tempo profonde modifiche: tra queste la più importante fu quella per cui, venuta meno la competenza del rettore per le cause spirituali ed aboliti di fatto i giudici dei presidati, i giudici presso la curia vennero ridotti da quattro a due, con competenza rispettivamente per le cause criminali e di appello e per quelle civili; dal sec. XVI essi assunsero poi il nome di luogotenenti. Particolarmente complessi furono i rapporti della curia con l'altro tribunale pure di appello e pure con competenza regionale, istituito da Sisto V nel 1589 in Macerata: la rota. Si ebbe infatti una serie di conflitti che si trascinò per parecchi decenni senza che si potesse arrivare ad una soluzione definitiva; anche perché gli organi romani insistettero sempre perché la curia conservasse integra la propria competenza anche per quanto riguardava gli appelli. L'occupazione francese delle Marche nel 1808 portò alla definitiva soppressione di questo tribunale
Bibliografia
BIBL.: L. ZDEKAUER, Sulle fonti... cit., pp. 74-75; ID., Sulla compilazione di un codice... cit.; ID., L'archivio ex pontificio a Macerata e le carte che ne rimangono, in Gli archivi italiani, III (1916), pp285-293; F.M. PONZETTI, op. cit., p. 157; Sezione di Archivio di Stato di Macerata... cit., p. 39; E. LODOLINI, Gli archivi delle Marche... cit., p. 260; P. CARTECHINI, Saggio di fonti per la storia di Urbisaglia, in Urbs Salvia, II (1971), p. 47; ID., Fonti... cit., pp. 23-24; ID., Registri di enti pubblici... cit.; ID., L'archivio della curia generale della Marca di Ancona, in Paleographica, diplomatica et archivisticaStudi in onore di Giulio Battelli, II, Roma 1979, pp. 541-574