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 Magistrato poi Giunta suprema di giurisdizione sovrana

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  filze e bb. 376 e regg. 79 con pergamene
Estremi cronologici:  (1062-1821, con docc. in copia dal 757)
Mezzi di corredo:  Elenchi parziali

Nota archivistica
L'attività di tale organo, che portò tra l'altro alla soppressione di numerosi monasteri a favore dei luoghi pii laicali (vedi opere pie, istituzioni di assistenza e beneficenza, ospedali, Congregazione di carità poi Ente comunale di assistenza di Modena ), ha determinato il formarsi di un archivio tra i più poliedrici e complessi, non articolabile in serie, nel quale, alle relazioni e al carteggio propri dell'ufficio sono frammisti in gran copia documenti e talora interi piccoli fondi di data molto anteriore, richiamati dall'ufficio stesso per l'esercizio delle proprie funzioni o, presumibilmente, aggregativi in seguito dagli archivisti in base al criterio dell'ordinamento per materie. Vi figurano numerose pergamene. I gruppi più omogenei sono quelli relativi alle opere pie, agli ordini regolari e ai benefici; i più antichi quelli relativi ai vescovati di Ferrara, Carpi e Reggio, nonché all'abbazia di Nonantola

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Magistrato poi Giunta suprema di giurisdizione sovrana , Modena
Nota storica
Mediante chirografi ducali 17 dic. 1757 e 30 ott. 1772 vennero istituiti prima un magistrato poi una giunta suprema di giurisdizione sovrana, col compito di salvaguardare gli interessi dello stato nei confronti soprattutto degli abusi dell'autorità ecclesiastica, e quindi di vigilare sull'esercizio dei poteri canonici, sul clero secolare e regolare, sulla costituzione di diocesi e parrocchie, sulla collazione di benefici, sui giuspatronati, sull'amministrazione delle opere pie

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