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 Agenzia dei beni nazionali del dipartimento del Panaro poi Direzione del demanio e diritti uniti dei dipartimenti del Panaro e del Crostolo

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  filze, bb. e mazzi 1.432 e regg. 510
Estremi cronologici:  (1798-1814, con docc. dal 1510)

Nota archivistica
Il fondo, non ordinato, si è costituito attraverso successivi intrecci, stratificazioni, aggregazioni e richiami. Questi ultimi, se non sono cospicui dal punto di vista quantitativo quanto quelli della Regolatoria poi Intendenza di finanza, si addentrano però ben più a fondo nel passato giungendo, specie in materia di feudi, censi e livelli camerali, fino al principio del sec. XVI. Essi, naturalmente, non vanno confusi con gli archivi veri e propri delle corporazioni soppresse, che non fecero mai organicamente parte di questo archivio e che sono descritti nella parte III. Un settore a se stante riguarda, ai soli fini della direzione del demanio, il territorio della viceprefettura di Mirandola. Tra i registri se ne trovano numerosi di protocolli e repertori

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Agenzia dei beni nazionali del dipartimento del Panaro, Modena poi Subeconomato dei beni nazionali del dipartimento del Panaro, Modena
Direzione del demanio, boschi e diritti uniti del dipartimento del Panaro e del Crostolo, Modena
Nota storica
Come negli altri dipartimenti, l'agenzia venne istituita in base al proclama 16 dic. 1797 col doppio compito di amministrare gli ex beni camerali e i beni derivanti dalle soppressioni delle corporazioni religiose e di altri enti e diritti. Durante la reggenza imperiale i due compiti vennero suddivisi però tra due apposite amministrazioni, e la suddivisione rimase anche dopo il ristabilimento della repubblica cisalpina; infatti l'agenzia, ripristinata, ebbe soltanto l'amministrazione dei beni derivanti dalle soppressioni, quella degli ex beni camerali spettando all'amministrazione dipartimentale poi al commissario straordinario del governo. Fu solo nel febbraio 1801 che l'agenzia riacquistò la pienezza delle sue competenze, per poi diventare però (decreto 17 mar. 1802) un ufficio decentrato provvisorio dell'economato generale dei beni nazionali in Milano. Finalmente, con decreto 28 giu.
1805, si ebbe una radicale ristrutturazione della materia e fu creata in ogni dipartimento una direzione del demanio e diritti uniti. Quella del Panaro, in virtù del decreto 7 dic. 1810  [Bollettino regno d'Italia, 1810, n. 279 ]  vide macroscopicamente allargate le proprie competenze, assumendo anche quelle dell'allora soppressa direzione del demanio del dipartimento del Crostolo, la cui giurisdizione si era estesa a suo tempo anche all'ex dipartimento della Alpi Apuane (cfr. nota alla nota archivistica riguardante la sottopartizione  [ GG0510025944Periodo napoleonico ]  ), e incamerandone altresì per gran parte l'archivio. In quest'ultimo periodo si ebbe pure, nel suo ambito, un'agenzia dei beni della corona in Modena, dipendente dalla intendenza generale dei beni della corona in Milano

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