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 Camera e cancelleria fiscale

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb., voll. e regg. 254
Estremi cronologici:  (1423-1800)
Mezzi di corredo:  Inventario

Nota archivistica
Poco è rimasto dell'archivio, che doveva essere assai ricco. Sono descritte soltanto le serie principali

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Cancelleria camerale di Padova
Camera fiscale di Padova
Nota storica
Amministrava gli introiti derivanti dalla riscossione delle pubbliche gravezze (principali imposte dirette erano: la dadia, il campatico, la tansa e le gravezze de mandato domini; si aggiungevano poi le imposte indirette o dazi. Vedi Gravezze , Campatico , Tanse e Dazi ). Le somme introitate venivano ripartite in tre casse principali: la cassa libera (fondi per le spese locali), la cassa militare (fondi per le spese militari), la cassa obbligata (fondi destinati al governo centrale).
Per la cura delle casse e il governo della camera fiscale la repubblica inviava periodicamente a Padova due patrizi col titolo di camerari o camerlenghi. Altri ufficiali erano: il cassiere, custode e responsabile del denaro introitato; il contador, che aveva il materiale maneggio della cassa; lo scontro, con il compito di vigilare l'opera di coloro che attendevano agli incassi e ai pagamenti; l'avvocato fiscale, che aveva la difesa e il patrocinio di tutti i pubblici affari spettanti alla camera fiscale; il notaio cancelliere, con competenza su tutta la materia dei dazi di pertinenza della camera fiscale e con il compito di istruire i processi di confisca contro i pubblici debitori e contrabbandieri. I diretti responsabili erano comunque i rettori che dovevano inviare periodicamente l'esatto conto delle entrate e delle spese ai provveditori sopra camere di Venezia  [Per quanto riguarda i collegamenti fra gli organi finanziari della terraferma e quelli della Serenissina e altre più approfondite notizie sulla contabilità finanziaria cfr. Il servizio di cassa nella antica repubblica veneta, a cura di A. STELLA, Venezia 1890]  La cancelleria era una sezione della camera fiscale, alla quale erano deferiti, in prima istanza, i processi di contrabbando in merito a dazi sopra mercanzie entro lo Stato, imposti dopo il 1587, o a dazi sopra mercanzie forestiere. Per i dazi vecchi era invece competente il giudice dell'aquila.

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