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 Consoli del mare governatori di Pisa

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  b. 1
Estremi cronologici:  (1425-1427)

Nota archivistica
La busta contiene condotte e cassazioni di provvigionati del comune di Firenze nelle fortezze di Pisa, Porto Pisano e Livorno, permessi accordati dai consoli per assenze temporanee.
Una filza molto importante riguardante i consoli del mare in Pisa nel sec. XV, che contiene copie di loro deliberazioni, decreti e rescritti, è conservata nell'archivio della Gabella dei contratti . Per la documentazione di carattere giudiziario, a partire dal sec. XVI, vedi Consoli del mare di Pisa .

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Consoli del mare governatori di Pisa
Nota storica
I consoli del mare di Firenze furono istituiti nel 1421 dopo l'acquisto fiorentino di Livorno.
Già a partire dal 1423 si decise che due di essi fossero inviati a Pisa. Più tardi, nel 1426, fu stabilito che ciascun console fiorentino passasse a Pisa sei mesi dell'anno in modo da garantire la presenza costante a Pisa di tre di essi. I consoli del mare residenti in Pisa assunsero di fatto le funzioni che erano state dei Dieci di Pisa. Essi subirono durante il sec. XV variazioni di numero e sospensioni temporanee (nel 1444 per un anno e di nuovo nel 1458-1459 furono assorbiti da un corpo temporaneo denominato dei cinque governatori della città e del distretto di Pisa) ma a differenza dei loro colleghi fiorentini, che furono soppressi nel 1481, sopravvissero fino alla perdita di Pisa nel 1494 e furono poi ricostituiti nel sec. XVI dopo la riconquista di Pisa.
I consoli " pisani " ebbero numerosi ed importanti incarichi: si occuparono della difesa di Pisa e dei porti, della costruzione e dell'equipaggiamento di fortezze, del reclutamento e del pagamento delle milizie addette. Ebbero inoltre competenza, in campo commerciale, sulla costruzione e l'equipaggiamento delle galere, e giurisdizione sulle cause marittime e su quelle fra pisani e mercanti fiorentini. In seguito la loro giurisdizione si estese genericamente a tutti i forestieri che dovevano essere registrati nel libro dei consoli per poter godere di certe esenzioni. Ad essi spettò anche il controllo sulle arti pisane e la riscossione della quarta parte della iscrizione alla matricola. Fin dal momento della loro istituzione furono loro dati il controllo e il coordinamento sull'organizzazione di tasse e gabelle e sulle dogane di Pisa e sempre spettò loro il diretto controllo sulla riscossione di imposte speciali.
I consoli soprintendevano inoltre alla preparazione e revisione degli estimi (vedi Ufficio dei fossi poi dei fossi e comunità ) e, almeno a partire dalla seconda metà del sec. XV, il loro interesse si volse anche alla risistemazione delle campagne Pisane
Bibliografia
BIBL.: M. E. MALLET, The sea Consuls of Florence in the fifteenth century, in Papers of the British school at Rome, n.s., XIV (1959), pp. 156-169; ID., Pisa and Florence in the fif teenth century: aspects of the period of' the first florentine domination, in Florentine studies: politics and society in Renaissance Florence, edited by N. RUBINSTEIN, London 1968, pp. 403-441

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