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 Tesorerie provinciali

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  regg. e filze 7.157 e fascc. 2
Estremi cronologici:  (1397-1799, con docc fino al 1816)
Mezzi di corredo:  Inventario 1956 con indice dei nomi di persona; inventari parziali a stampa

Nota archivistica
Il fondo, diviso in 15 serie, comprende i registri di entrata e uscita e, dal pontificato di Pio IV, le relative giustificazioni dei tesorieri provinciali e i registri di quegli esattori di particolari gabelle e tasse (doganieri delle pecore, delle tratte dei grani, del sale ed altri) nonché di quei pagatori di particolari servizi, come i pagatori delle soldatesche, che, nella provincia, dipendevano direttamente dal tesoriere provinciale.
I capitolati d'appalto dei tesorieri si conservano nei protocolli dei Notai, segretari e cancellieri della Camera e, spesso, sono riportati in copia negli stessi registri dei tesorieri provinciali. Alcune serie delle tesorerie provinciali cominciano con il pontificato di Martino V, che fu il restauratore delle finanze pontificie nelle province. Le serie terminano tutte nel 1798-1799. I pochi registri relativi al periodo francese e ai primi anni dopo la restaurazione si riferiscono tutti alla riscossione del prestito perequativo e alla dativa reale. Nell'elenco delle tesorerie provinciali che segue è stata inserita anche la tesoreria di Città di Castello, materialmente ed impropriamente collocata nella Miscellanea camerale per luoghi. In questa miscellanea è probabile che si conservino altri registri appartenenti alle serie delle tesorerie provinciali, con l'esclusione però delle tesorerie di Ascoli, Avignone, Benevento e Bologna in quanto la documentazione della Miscellanea camerale per luoghi relativa a queste città è stata già controllata e schedata. Alcuni registri delle tesorerie di Ferrara , Campagna, Marittima, Lazio e Sabina , Patrimonio e Romagna si conservano in Appendice camerale .

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Tesorerie provinciali, Roma
Nota storica
Il tesoriere provinciale aveva il compito di amministrare le finanze dello Stato nella provincia riscuotendo le entrate dell'erario (censi, affitti, dazi, gabelle, tratte di grano e di sale e tutte le imposte dirette ed indirette) e pagando le spese locali di competenza dell'amministrazione centrale (stipendi agli officiali, milizie, fortificazioni, elemosine ed altro). Era tenuto a dare, per lo più annualmente, il rendiconto della sua amministrazione alla Camera apostolica. Tale rendiconto veniva esaminato e controllato dai chierici di Camera a ciò deputati (due, poi quattro, fra i quali il tesoriere generale e, infine, dalla congregazione per la revisione dei conti) i quali emettevano poi, in base all'attivo o al passivo della gestione, un mandato di pagamento in favore, rispettivamente o del depositario generale o dello stesso tesoriere provinciale. L'ufficio di tesoriere provinciale veniva dato in appalto dalla Camera apostolica per nove anni e poteva essere rinnovato. In genere i tesorieri provinciali erano mercanti o banchieri che svolgevano la loro attività nelle stesse province
Bibliografia
BIBL.: L. FUMI, Inventario e spoglio dei registri della tesoreria apostolica di Città di Castello (dal r. Archivio di Stato di Roma), Perugia 1900; ID., Inventario e spoglio dei registri della tesoreria di Perugia e Umbria (dal r. Archivio di Stato di Roma), ivi 1901; ID., Inventario e spoglio dei registri della tesoreria apostolica della Marca (dal r. Archivio di Stato di Roma), in Le Marche illustrate nella storia, nelle lettere e nelle arti, IV (1904), pp. 1-7, 109-118, 163-176, 282-298, V (1905), pp. 153-161, 238-256, VI (1906), pp. 193-219; L. SANDRI, Fonti per la storia di Avignone conservate nell'Archivio di Stato di Roma, in Mélanges offert par ses confrères étrangers à Charles Braibant..., Bruxelles 1959, pp. 449-473; E. LODOLINI, I libri di conti di Antonio Fatati... cit.; ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, Il primo registro della tesoreria di Ascoli... cit.; E. LODOLINI, Registri dell'" Ufficio del notariato della Camera apostolica nella provincia della Marca " (1474-1577) conservati nella biblioteca comunale di Macerata, in Annali della facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Macerata, VIII (1975), pp. 163-190; ID., I registri delle tesorerie provinciali dello Stato pontificio (1397-1816) nell'Archivio di Stato di Roma, in Studi in memoria di Federigo Melis, II, Napoli 1978, pp. 431-439

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