soggetto produttore
Le più importanti disposizioni sul catasto
[Sul catasto in Sardegna, in generale, cfr.: G. CASALIS, Dizionario geografico-storico-statistico- commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna..., vol. XVIII bis, ter, quater: Geografia, storia e statistica dell'isola di Sardegna, compilazione di V. ANGIUS, Torino 1851-1856; in particolare per Sassari v. vol. XIX, ivi 1849, pp. 49-375; A. DELLA MARMORA, Voyage en Sardaigne, op. cit.; R. ALMAGIA', Divisioni territoriali e storiche della Sardegna, in Atti dell'XI congresso geografico italiano tenuto a Napoli dal 22 al 29 aprile 1930, Napoli 1930, pp. 289-291; F. LODDO CANEPA, Cenni storici sul catasto in Sardegna in rapporto alla legislazione italiana vigente, Cagliari 1930; ID., Dizionario archivistico per la Sardegna, voce: Catasto, in Archivio storico sardo, XVIII (1930-1932), pp. 9-37 ]
sono per la Sardegna il r. brevetto del 28 apr. 1840
[Raccolta regno Sardegna, Cagliari. 1840, n. 11 ]
e le relative istruzioni, in data 4 dic. 1841
[AS CAGLIARI. Intendenza generale, n. 778 ]
vennero così impartite disposizioni per l'esecuzione dei lavori relativi alla divisione delle terre demaniali, con lo scopo principale di fissare i contorni o perimetri dei terreni demaniali, o comunali, mentre per determinare la massa totale dei terreni privati, secondo l'art. 6 delle citate istruzioni, era sufficiente operare una semplice sottrazione non essendo " necessaria indagine alcuna " sui " particolari possessori ", o sulla " speciale " natura dei loro beni.
In precedenza era stata effettuata una triangolazione per i lavori cartografici [A. DELLA MARMORA, Notice sur les opérations géodésiques faites en Sardaigne pour la construction de la carte de cette ile, Paris 1839 ] ad opera di Della Marmora ed in collaborazione col capitano de Carlo de Candia, cui si debbono quasi tutte le tavolette di rilievo eseguite nel decennio 1840-1850 e conservate nel fondo qui descritto.
Su queste e sui rilievi planimetrici effettuati in base al brevetto del 1840 [Così che ogni comune disponeva già di una mappa distinta, divisa in fogli rettangolari di 35 dm, riuniti. in scala ridotta, nel relativo foglio d'unione ] venne richiamata l'attenzione degli operatori catastali dalla legge 15 apr. 1851 [Raccolta regno Sardegna, 1851, n. 1192. ] .
La rilevazione catastale, migliore rispetto alle precedenti in quanto provvedeva anche ad un rilievo delle singole proprietà, fu viziata però da un difetto fondamentale: tutte le operazioni relative vennero fatte a vista, anziché geometricamente, talora addirittura senza alcun sopralluogo, o peggio, esclusivamente sulle indicazioni arbitrarie degli interessati [Cfr. A. BOSCOLO, L. BULFERETTI, L. DEL PIANO, Profilo storico economico della Sardegna dal riformismo settecentesco al piano di rinascila, Padova 1962, pp. 161 e ss., nonché la Relazione del commissario F. SALARIS, La formazione della proprietà fondiaria. Il catasto, e imposte, in Atti della giunta per l'inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola, XIV, fasc. 1, Roma 1885, pp. 86-104 ] Come osservava il Siotto Pintor [G. SIOTTO PINTOR, Storia civile dei popoli sardi dal 1798 al 1848, Torino 1877, p. 418 ] tale metodo, " manchevole di tutti gli elementi del catasto ", si riduceva ad una semplice misura della superficie: ne derivarono errori e lacune così gravi che la commissione incaricata di riferire sullo stato delle mappe esistenti in Sardegna, al momento della emanazione della l. 1 mar. 1886, n. 3682, sul catasto generale nel regno d'Italia, giudicò quelle sarde inutilizzabili per il nuovo catasto. Anche la legge del 1886 non dovette migliorare sensibilmente la situazione, almeno sotto l'aspetto giuridico: stabilì infatti che i singoli fondi venissero intestati ai possessori di fatto all'atto del rilevamento
In precedenza era stata effettuata una triangolazione per i lavori cartografici [A. DELLA MARMORA, Notice sur les opérations géodésiques faites en Sardaigne pour la construction de la carte de cette ile, Paris 1839 ] ad opera di Della Marmora ed in collaborazione col capitano de Carlo de Candia, cui si debbono quasi tutte le tavolette di rilievo eseguite nel decennio 1840-1850 e conservate nel fondo qui descritto.
Su queste e sui rilievi planimetrici effettuati in base al brevetto del 1840 [Così che ogni comune disponeva già di una mappa distinta, divisa in fogli rettangolari di 35 dm, riuniti. in scala ridotta, nel relativo foglio d'unione ] venne richiamata l'attenzione degli operatori catastali dalla legge 15 apr. 1851 [Raccolta regno Sardegna, 1851, n. 1192. ] .
La rilevazione catastale, migliore rispetto alle precedenti in quanto provvedeva anche ad un rilievo delle singole proprietà, fu viziata però da un difetto fondamentale: tutte le operazioni relative vennero fatte a vista, anziché geometricamente, talora addirittura senza alcun sopralluogo, o peggio, esclusivamente sulle indicazioni arbitrarie degli interessati [Cfr. A. BOSCOLO, L. BULFERETTI, L. DEL PIANO, Profilo storico economico della Sardegna dal riformismo settecentesco al piano di rinascila, Padova 1962, pp. 161 e ss., nonché la Relazione del commissario F. SALARIS, La formazione della proprietà fondiaria. Il catasto, e imposte, in Atti della giunta per l'inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola, XIV, fasc. 1, Roma 1885, pp. 86-104 ] Come osservava il Siotto Pintor [G. SIOTTO PINTOR, Storia civile dei popoli sardi dal 1798 al 1848, Torino 1877, p. 418 ] tale metodo, " manchevole di tutti gli elementi del catasto ", si riduceva ad una semplice misura della superficie: ne derivarono errori e lacune così gravi che la commissione incaricata di riferire sullo stato delle mappe esistenti in Sardegna, al momento della emanazione della l. 1 mar. 1886, n. 3682, sul catasto generale nel regno d'Italia, giudicò quelle sarde inutilizzabili per il nuovo catasto. Anche la legge del 1886 non dovette migliorare sensibilmente la situazione, almeno sotto l'aspetto giuridico: stabilì infatti che i singoli fondi venissero intestati ai possessori di fatto all'atto del rilevamento