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 Comune di Terni

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  voll., regg. e bb. 715
Estremi cronologici:  (1315-1800, con docc. fino al 1866)
Mezzi di corredo:  Inventari ed elenchi

Nota archivistica
Nel sec. XVI documenti pergamenacei più antichi costituenti l'" archivio segreto " erano custoditi in una cassa nel monastero di S. Procolo, a cura delle terziarie francescane.
Nel 1507 furono trasferiti nella chiesa di S. Francesco ed infine nel 1564 furono affidati agli agostiniani e collocati nel convento di S. Pietro.
Nel 1809, allorché l'Umbria entrò a far parte dell'impero napoleonico, l'archivio fu sistemato nel palazzo Carrara, dal 1732 sede degli uffici comunali. Qui rimase - fino al deposito presso l'AS Terni - anche dopo che, trasferiti in altra sede gli uffici quasi tutto il palazzo fu adibito a biblioteca comunale.
Il 24 aprile 1883 la giunta municipale affidò a Ettore Sconocchia, bibliotecario comunale, " lo importante quanto difficile incarico di riordinare l'archivio antico e lo annessovi segreto ". Con un paziente lavoro lo Sconocchia unificò i due archivi (vedi bibliografia) ma, in occasione del deposito presso l'Archivio di Stato, le pergamene che facevano parte dell'archivio segreto sono rimaste presso la biblioteca comunale

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Comune di Terni
Nota storica
La presenza in Terni della magistratura consolare è documentabile dalla seconda metà dei sec. XII, mentre all'inizio del secolo seguente cominciò ad apparire e ad imporsi il regime podestarile.
Il comune era amministrato da due consigli, uno maggiore o generale, composto da chiunque fosse nato libero - ma di fatto da un numero fisso di consiglieri, normalmente stabilito dallo statuto comunale - ed uno minore, di cerna o di credenza, composto da ventiquattro cittadini nobili e da ventiquattro banderari (popolani), sostituiti questi ultimi dai " pacifici " nel 1564 in seguito ad una rivolta popolare.
Ogni bimestre si procedeva all'elezione della magistratura priorale, composta da sei membri a capo dei quali era il podestà o gonfaloniere o sindaco. Le funzioni di tesoriere o depositario della comunità erano espletate dal camerlengo, mentre ad una commissione di dodici cittadini e dodici banderari, detta dei " riguardori ", erano attribuiti vasti compiti di controllo, specie in materia di agricoltura e di pubblica irrigazione.
Quando Terni entrò a far parte dello Stato pontificio, pur rimanendo formalmente immutati gli organi dell'amministrazione comunale, il potere effettivo fu concentrato nelle mani di un governatore rappresentante del governo centrale.
In particolari circostanze venne inviato nella città, con poteri speciali, un commissario apostolico
Bibliografia
BIBL.: E. SCONOCCHIA, Deliberazione pel riordinamento dell'archivio antico di Terni, Terni 1883; E. CIOCCA, Capituli facti infra la communità di Terani et di Collescipoli ",in Studi in onore di Leopoldo Sandri, I, Roma 1983, pp. 309-316 (PAS XCVIII, saggi 1)

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