soggetto produttore
Istituito con rescritto imperiale 13 apr. 1776, quale organo successore dell'intendenza commerciale, in seguito ad operazioni di concentrazione amministrativa presso i dicasteri aulici di Vienna. La sua competenza era inizialmente ristretta al territorio del vecchio comune triestino, quale conseguenza del distacco dal Litorale austriaco di Aquileia, Fiume, Buccari, Portoré, Segna e Carlopago. Nel 1783, in esecuzione della sovrana risoluzione di Giuseppe II del 4 ott. 1782, vennero annesse al c.r. governo le contee di Gorizia e Gradisca, che nel 1791 riottennero l'autonomia in seguito alla ricostituzione di un locale capitanato provinciale (sovrana risoluzione di Leopoldo II del 17 ag. 1791). Nel 1804 l'ambito del c.r. governo fu invece ampliato con l'acquisizione del territorio dell'Istria ex Veneziana e di questi nuovi territori il governo aggregò gli archivi.Nel 1797 e nel 1805-1806, l'attività del c.r. governo fu interrotta da due brevi interventi dei francesi, mentre nel 1809 essa venne definitivamente meno, con la terza occupazione da parte delle truppe di Napoleone, che portò all'inserimento di Trieste nella compagine dell'impero francese assegnandola alle Province illiriche.La competenza per materia del c. r governo era quanto mai ampia. Esso aveva poteri direttivi e di sorveglianza sul commercio locale, sulla navigazione, sull'applicazione delle leggi marittime e sulla marineria. Coadiuvato dall'ufficio capitaniale del porto e dal magistrato di sanità (gli atti di questi due uffici non sono pervenuti), esercitava funzioni che in altri paesi erano proprie degli ammiragliati. Al c.r. governo erano subordinati pure tutti i consoli austriaci del Ponente, mentre esso fungeva da tramite con Vienna per la corrispondenza ufficiale dei consoli stranieri residenti a Trieste.Fu notevole la sua influenza presso i dicasteri centrali nella formazione delle leggi austriache in materia marittima, che venivano proposte in stretto contatto con la deputazione di borsa di Trieste.Spettava pure al c.r. governo il disbrigo degli affari scolastici e di giurisdizione ecclesiastica della provincia, la direzione degli affari di polizia e di annona, dell'edilizia pubblica e privata e, in generale, di tutti gli affari dell'amministrazione politica locale. Aveva invece una competenza limitata in materia finanziaria (camerale e bancale) e in quella giudiziaria e militare