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 Catasto di Trieste

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  fascc. 2.326, mappe 29.954 e regg. 169
Estremi cronologici:  (secc. XIX-XX)
Mezzi di corredo:  Inventari ed elenchi

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
X Compartimento: Nuove province
Nota storica
Per la città di Trieste e per il suo territorio la prima rilevazione geometrica a fini catastali risale all'età della Restaurazione: l'imperatore Francesco II, con patente 23 dic. 1817  [Franz des Ersten politische Gesetze, n. 162 ]  , dispose la formazione d'un catasto stabile dell'imposta fondiaria - detto poi " franceschino " - secondo un criterio uniforme esteso a tutte le province austriache. Nel Litorale le operazioni si svolsero tra il 1820 e il 1827 sotto la supervisione d'una commissione provinciale del censo con sede in Trieste. La conservazione delle mappe e degli elaborati relativi all'intero Litorale austriaco fu affidata dapprima al governo provinciale, presso il quale esisteva un archivio catastale delle mappe; in seguito i compiti della tenuta e dell'aggiornamento del catasto furono conferiti ad uno speciale organo tecnico (l'ufficio di evidenza del catasto) operante alle dipendenze della direzione delle imposte, poi direzione di finanza del Litorale in Trieste. Ulteriori disposizioni fondamentali in materia di catasto, dopo la patente istitutiva, furono emanate con la l. 24 mag. 1869  [Bollettino impero d'Austria, n. 88 ]  , che prevedeva un aggiornamento dell'estimo, con la l. 23 mag. 1883  [Ibid., n. 83 ]  , che disciplinava la tenuta della documentazione catastale, e con la l. 12 lu. 1896  [Ibid., n. 121 ]  , che fissava le modalità delle revisioni periodiche del catasto. Soppressa nel 1923 la direzione di finanza di Trieste, mappe ed elaborati furono conservati presso il locale ufficio tecnico erariale

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