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 Correttori delle leggi

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e regg. 22
Estremi cronologici:  (1639-1640, 1677 e 1671-1784, con docc. in copia dal 1240)
Mezzi di corredo:  Inventario fine sec. XIX

Nota archivistica
L'archivio è formato da materiale forse appartenente alla secreta, nella quale confluivano carte delle singole commissioni di correttori, integrato successivamente con documenti di diversa provenienza, qui inclusi per affinità di argomento. Comprende essenzialmente copie e sommari di leggi e materiale di studio raccolto nel 1780 in filze 12, diviso per materia e per magistrato; bilanci consuntivi dei singoli uffici e reggimenti e bilancio consuntivo generale dello Stato, previsto dalla correzione del 1774, reg. 1 e bb. 2; esemplari della " storia della correzione del consiglio di dieci del 1761 " e delle " Memorie della correzione del 1780 ", opere inedite di Pietro Franceschi che fu segretario di entrambe, con sue minute e scritture, bb. 2  [La " storia " delle due correzioni è diffusa in altre copie, in AS Venezia e in altre sedi. Minute ed altro materiale del Franceschi, nella sua attività presso diversi magistrati, si trovano anche nei fondi degli Inquisitori di Stato , Consultori in iure , Camera dei confini , Provveditori sopra monasteri , Deputazione ad pias causas . ] 

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Correttori delle leggi , Venezia
Nota storica
I correttori erano organo straordinario, eletto saltuariamente dal maggior consiglio a partire almeno dal sec. XVI, nel quadro dei tentativi volti a metter ordine nella legislazione, specie quella relativa al foro civile e criminale, e ad avviare un processo di " compilazione ", ossia di raccolta e sistemazione organica delle leggi; avevano unicamente funzioni di studio e consultive con diritto di proposta in maggior consiglio.
Altre volte invece la correzione ebbe carattere squisitamente politico, mirando alla revisione dei capitolari dei consigli, e fu strumento utilizzato per risolvere sovrapposizioni e contrasti tra i massimi organi dello stato e tensioni interne al patriziato riguardo agli ordinamenti e alla costituzione stessa della repubblica; questo si verific6 in particolare nelle correzioni settecentesche, conseguenti ai falliti tentativi di riforma di Angelo Querin (1761-1762) e di Carlo Contarini e Giorgio Pisani (1780-1781).
Bibliografia
BIBL.: DA MOSTO, I, p. 78
Altri strumenti di ricerca:Unità di descrizione omologa all'interno del SiASVe - Sistema informativo dell'Archivio di Stato di Venezia

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