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 Sopraintendenti alle decime del clero

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e regg. 384
Estremi cronologici:  (1564-1797, con docc. dal 1480 e in copia dal 1407 e docc. fino al 1811)
Mezzi di corredo:  Inventario fine sec. XIX; schedario parziale onomastico, toponomastico e per ente

Nota archivistica
Serie principali

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Sopraintendenti alle decime del clero , Venezia
Nota storica
Per il diritto canonico decime del clero erano le imposizioni sui benefici e sui beni ecclesiastici di qualsiasi appartenenza e natura (salvo vi fossero esenzioni), ripetutamente concesse dai pontefici alla repubblica per finanziare le guerre al Turco, equiparate alla crociata, e divenute praticamente imposta ordinaria. La materia, non priva di contrasti giurisdizionali, fu dapprima regolata da un breve di Pio II (15 giu. 1463) e da un decreto del senato (26 mar. 1464). Il 4 lu. 1564, dopo i brevi di Pio IV 8 e 28 giu., il senato decise l'elezione di deputati che redigessero, insieme ai deputati pontifici, il catastico dei beni e delle rendite soggetti all'imposta.
Questo fu poi affidato ai sopraintendenti alle decime del clero, istituiti nel 1586 (13 dic., senato) per assistere e controllare i collettori (il patriarca, il nunzio e altri prelati) e subcollettori ecclesiastici riguardo all'effettiva esazione. Solo nel 1769 (28 genn., senato) nel quadro delle nuove leggi giurisdizionalistiche, si decise di redigere unilateralmente un nuovo catastico, attivato nel 1773 insieme a quello dei livelli attivi pure soggetti all'imposta
Bibliografia
BIBL.: DA MOSTO, I, p. 126
Altri strumenti di ricerca:Unità di descrizione omologa all'interno del SiASVe - Sistema informativo dell'Archivio di Stato di Venezia

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