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 Collegio di trenta savi

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. 2
Estremi cronologici:  (1527-1549)
Mezzi di corredo:  Inventario 1991

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Collegio di trenta savi , Venezia
Nota storica
Il 29 nov. 1527 il maggior consiglio, constatata l'incapacità del collegio alle biave di definire le cause in breve tempo e l'impossibilità per la quarantia civil nova di far fronte all'enorme numero di appelli provenienti dallo stato, istituì un nuovo collegio giudicante composto di trenta savi, il quale doveva discutere entro quattro mesi le cause relative agli estimi ancora inespedite, quindi subentrare nelle competenze al collegio alle biave che veniva disciolto; a questo consiglio di trenta venivano devolute tutte le cause di valore inferiore ai 300 ducati spettanti ai venti savi di Rialto, alla quarantia civil nuova e agli avogadori straordinari, ma solo qualora essi lo ritenessero opportuno. Nel 1548 (27 mag., maggior consiglio) un nuovo collegio di dodici savi subentrò a questo per le discordie (parere discorde dei tre giudici) degli auditori e dei cattaveri, per gli atti interlocutori e le appellazioni de maiori inferiori ai 100 ducati; al consiglio di trenta venne perci6 concesso, qualora avesse penuria di cause, di discutere quelle delle quarantie di valore inferiore ai 400 ducati. Il 29 sett. 1559 però il maggior consiglio, constata l'incapacità dell'ufficio a riunirsi per il troppo alto numero di componenti, decise nuovamente di riformarlo in un collegio di venticinque savi, che mantenne le medesime competenze (vedi Collegio di venticinque poi venti poi venticinque savi ).
Bibliografia
BIBL.: DA MOSTO, I, p. 87
Altri strumenti di ricerca:Unità di descrizione omologa all'interno del SiASVe - Sistema informativo dell'Archivio di Stato di Venezia

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