I primi ordinamenti dati da Siena al suo contado risalgono alla fine del sec. XIII, ma Solo nel 1310 abbiamo la divisione del territorio in nove vicariati, comprendenti ciascuno più comuni. Queste prime norme furono in seguito più volte modificate dai governanti di Siena durante il periodo repubblicano.
Tutta la struttura degli organi periferici fu riorganizzata da Cosimo I de' Medici, prima con la sua Reformazione
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Legislazione toscana, 1802, t. IV, pp. 125-129] del 1561, poi con la legge del 1 giu. 1571
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Ibid., 1803, t. VII, pp. 314-362] interamente dedicata ai giusdicenti. I successori di Cosimo I apportarono anche loro cambiamenti al complesso sistema, ma ad una svolta si arrivò solo con i Lorena.
Nel 1765 Pietro Leopoldo divise, infatti, il territorio dell'antico Stato senese nelle due province, superiore con capoluogo Siena e Inferiore con capoluogo Grosseto
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Motuproprio del 10 nov. 1765 in Legislazione toscana... cit., 1807, t. XXVIII, pp. 200-202] ed in seguito ne modificò anche gli ordinamenti giudiziari.
La Provincia superiore fu riorganizzata, per quanto riguardava l'amministrazione della giustizia, con una legge del 2 genn. 1774
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Bandi Toscana, cod. VI, n. CXXXI] che rimase in vigore fino al 1808. Con la prima di tali norme il territorio della provincia fu diviso in otto podesterie, in ciascuna delle quali il podestà esercitava la giustizia criminale, mentre l'amministrazione di quella civile era affidata ai vicari. In seguito, nel 1778, vi fu un'inversione nella nomenclatura, per cui i podestà assunsero il titolo di vicari e viceversa, mantenendo però inalterate le rispettive competenze. Infine nel 1784 le circoscrizioni di alcuni vicariati furono ridisegnate ed il loro numero ridotto a sette.
Per la Provincia inferiore - il cui territorio con la legge del 1691
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Legislazione toscana, 1805, t. XX, pp. 140-206] era stato suddiviso in quattro capitanati (Grosseto, Massa, Sovana, Arcidosso o Montagna) e quindi in vicariati e podesterie - furono emanate invece le disposizioni del 18 mar. 1766
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Ibid., 1807, t. XXVIII, pp. 280-284] e dell'11 apr. 1778
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Bandi Toscana, cod. IX, n. XXXII] poi mutate di nuovo dalla legge del 7 sett. 1784
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Ibid., XII, n. LVIII] che rimase in vigore sino al periodo francese.
Vista la molteplicità di norme che si sono susseguite, è difficile stabilire con esattezza a quale quadro legislativo l'ordinamento attuale delle carte faccia riferimento