Era organo periferico dell’amministrazione politica e finanziaria del governo, istituito dall’Austria durante la prima dominazione in Lombardia e riconfermato nel Regno Lombardo-Veneto. Durante la Repubblica Italiana, la legge 24 luglio 1802 stabilì che fossero esercitate dai cancellieri distrettuali ( vedi ) le funzioni relative a tale ufficio per i comuni compresi nel distretto.
Il decreto 8 giugno 1805 (  Bollettino regno d’Italia  , 1805, n. 46, cfr. tabella n. 5 ) istituì un cancelliere del censo (art. 117) in ciascun cantone, una nuova circoscrizione territoriale e amministrativa intermedia tra il comune e il distretto. Detto cancelliere esercitava le funzioni amministrative censuarie già proprie dei cancellieri distrettuali.
Negli anni successivi numerose norme regolarono l’organizzazione e le competenze dei cancellieri del censo, come i decreti 5 dic. 1805 e 29 giugno 1809 (  ibid.  , 1805, n. 150, 1809, n. 78). Il d. 12 febbr.1806 (  ibid.  , 1806, n. 9) affidava loro gli uffici del registro ( vedi ) in ciascun cantone. Il decreto 14 dic. 1810 stabiliva che i cancellieri del censo dovevano esercitare le funzioni di segretario delle commissioni cantonali di leva ( vedi ;  ibid.  , 1810, n. 290); e così via. Con decreto 28 sett. 1811 (  ibid.  , 1811, n. 233) alcune cancellerie del censo vennero unificate.
Per quanto riguarda i dipartimenti veneti, con dd. 6 dic. 1806 e 4 febbr. 1808 (  ibid.  , 1806, n. 234, 1808, n. 53) le commissioni censuarie esistenti vennero soppresse e sostituite da una commissione particolare presso il prefetto in ciascun dipartimento. In seguito le commissioni censuarie vennero raggruppate e si procedette alla istituzione delle cancellerie del censo nei medesimi dipartimenti, con d. 12 sett. 1811 (  ibid.  , 1811, n. 223).