La Direzione, istituita nel 1805 (
Bollettino regno d’Italia , 1805, decreto 28 giu., n. 66) dipendeva dal ministero delle Finanze e curava la gestione dei beni nazionali, assorbendo così le competenze del cessato Economato dei beni nazionali (1802 - 1805), amministrava i beni provenienti dalle corporazioni religiose soppresse e dalla avocazione dei feudi, riceveva le notifiche relative al possesso e godimento di beni e diritti un tempo “feudali” e riscuoteva i diritti spettanti allo Stato a vario titolo. “Diritti uniti” erano le imposte sul tabacco, l’alcol, il sale e simili generi di diretto consumo, dapprima soppressi e successivamente ristabiliti con questa denominazione. Alla Direzione era preposto un direttore generale, mentre ciascun ramo dell’amministrazione demaniale faceva capo a un amministratore: beni nazionali, registro e tasse, bollo della carta e altri diritti. In ogni comune capoluogo di dipartimento vi era un direttore del demanio e diritti uniti, in ogni distretto un sotto-direttore, in ogni cantone un ricevitore (dd. 16 lug. 1805 e 17 apr. 1806,
Bollettino regno d’Italia , 1805, n. 90, 1806, n. 64), escluse Istria e Dalmazia. Il decreto 21 apr. 1808 (
ibid. , 1808, n. 170) estese tale organizzazione ai dipartimenti marchigiani.
Dal 1808 fu affidata alla Direzione generale del demanio, che da allora fu denominata Direzione generale del demanio, boschi e diritti uniti, anche l’amministrazione dei boschi (
vedi Ispettorato dei boschi
).
L’organizzazione territoriale dell’amministrazione demaniale subì numerose variazioni negli anni: così nel 1806 (decreto 21 dic.,
ibid. , 1806, n. 241) le Direzioni del demanio di Pavia e Crema furono unite rispettivamente a quelle di Milano e di Lodi; nel 1809 (d. 13 dic.,
ibid. , 1809, nn. 140 - 146) furono soppresse le Direzioni del Demanio di Cremona, Lodi, Como, Bergamo, Morbegno, Brescia e Capodistria. Dal 1810 molte funzioni già svolte dall’amministrazione del demanio nei vari dipartimenti passarono all’Intendenza di finanza (
vedi
) e le casse delle Direzioni del demanio vennero unite a quella dell’Intendenza di finanza (
ibid. , 1811, d. 12 sett., n. 222).
Con decreto 29 genn. 1811 (
ibid. , 1811, n. 25), dalla Direzione del demanio fu fatto dipendere l’ufficio dei pesi e delle misure.