Il Ministero di polizia fu soppresso e le sue attribuzioni devolute al Primo segretario di stato per gli affari interni in base alle patenti 30 ottobre 1821 (
Raccolta regno di Sardegna, 1821, n. 1246 ); scomparvero così le
Ispezioni di polizia
, affidate a funzionari civili, e le loro competenze passarono ai Comandi militari di città e province.
L’attività di polizia era alla periferia coordinata dai governatori di divisione e dai comandi generali. Uno o più commissari dipendevano direttamente dai governatori. Da essi dipendevano i comandanti di provincia; nella città dove non c’era il comandante ne svolgeva le funzioni il sindaco. Per le competenze in materia di polizia i giudici di mandamento dipendevano pure dai comandanti militari, i quali erano competenti per vidimare i passaporti degli stranieri. Alcune competenze in materia di vigilanza erano previste anche per avvocati fiscali generali, reggenti dei consigli di giustizia, intendenti generali, intendenti, prefetti, avvocati fiscali provinciali, che in questa materia rispondevano alla Segreteria di stato e ai governatori di divisione.
Le 40 province nei cui capoluoghi si trovavano le sedi dei comandi erano quelle del riparto stabilito dalle patenti 11 novembre 1818 (
ibid., 1818, n. 860 ): Torino, Chambéry, Genova, Alessandria, Cuneo, Nizza, Novara, Asti, Casale, Ivrea, Mondovì, Saluzzo, Vercelli, Acqui, Alba, Aosta, Biella, Genevese, Lomellina, Pinerolo, Savona, Voghera, Albenga, Chiablese, Chiavari, Faucigny, Levante, Moriana, Novi, Oneglia, Pallanza, San Remo, Susa, Tarantasia, Tortona, Alta Savoia, Bobbio, Carouge, Ossola, Valsesia.
In seguito l’amministrazione della polizia passò alle dipendenze del Primo segretario di guerra e marina, con patenti 5 agosto 1841 (
ibid, 1841, n. 344 ), che istituirono nei capoluoghi di divisione dei Consigli di governo per l’adozione dei provvedimenti “in via economica”; il Consiglio era formato dal comandante della città e provincia e dall’intendente generale della divisione ed era presieduto dal governatore. Le attribuzioni in materia di polizia passarono alla Segreteria di stato per l’interno con le patenti 8 ottobre 1847, n. 642. Con patenti 29 ottobre 1847 (
ibid, 1847, n. 643 ) la competenza in materia di polizia venne tolta ai comandanti, che erano militari, e trasferita a personale civile, ossia agli intendenti provinciali. Il rilascio dei passaporti fu devoluto ai governatori con il brevetto 28 dicembre 1847, n. 655. Infine, con il r. decreto 30 settembre 1848, n. 798 fu organizzata l’amministrazione della pubblica sicurezza imperniata sui questori (
vedi Questura
).