I beni retrodati erano, già in periodo napoleonico, quelli affidati al comune in caso di insolvenza del singolo contribuente; nella loro gestione interveniva il commissario distrettuale ( vedi ).
A seguito della sovrana patente 18 apr. 1816 sulla riscossione delle imposte fu stabilito con sovrana risoluzione 22 agosto, pubblicata con circolare 24 sett. 1818, che la cessione dei beni e dell’imposta fosse a vantaggio e rischio del comune e con circolare 30 apr. 1824 si stabilirono le modalità di vendita all’asta dei beni (  Collezione province venete  , 1816, n. 59;  ivi  , 1818, n. 149;  ibid.  , 1824, n. 72)