Funzionava in Milano e in Venezia alle dipendenze del governo e aveva per questo anche la denominazione di dipartimento di censura. Era composto di un direttore e di un numero vario di “censori” e “revisori”.
La revisione dei libri e delle stampe e la censura erano regolate da molte leggi, quali per la Lombardia il decreto istitutivo dell’ufficio del 22 apr. 1816 (  Raccolta governo Lombardia  , 1816, n° 49) e il successivo del 21 lu. 1818 (  ibid.  , 1818, II, parte I, n° 37); per il Veneto le notificazioni 1° giu. 1815 e il relativo regolamento pubblicato il 31 dic. 1815 (  Collezione province venete  , 1815, nn° 61 e 127); si possono ricordare inoltre la notificazione 25 genn. 1819 e le circolari 6 febbr. 1821 e 7 mag. 1824 che modificava la denominazione dell’ufficio (  ibid.  , 1819, n° 9; 1821, n° 26; 1824, n° 77; Lorenzoni, I, pp. 44 - 45).
Nuove norme furono impartite con la legge 7 mag. 1852 e il relativo regolamento esecutivo emanato con patente 27 mag. 1852 (  Raccolta governo Lombardia  , 1852, n° 328); si veda anche  l’Istruzione pel definitivo regolamento della revisione dei libri  , Milano 1854, emessa con ordinanza del ministero dell’interno, del ministero di giustizia e del dicastero di polizia in data 13 nov. 1854.
Le stesse norme valevano anche per gli uffici di censura esistenti presso le delegazioni provinciali; quivi la censura era esercitata da un “revisore dei libri e delle stampe” addetto alla delegazione.
Gli atti degli uffici di censura erano di solito archiviati fra quelli del protocollo riservato, sia presso i due governi di Milano e Venezia che presso le delegazioni provinciali.