raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici
Pretura
datazione
2 mar. 1818 - 1859 (Lombardia)
2 mar. 1818 - 1866 (Veneto)
contesto storico istituzionale
MONARCHIA ASBURGICA, REGNO LOMBARDO-VENETO (1815-1859/1866)
notizie storiche
Per il Veneto furono provvisoriamente confermate con editto 8 nov. 1813 dato in Trento dal barone de Hiller con le precedenti magistrature giudiziarie - giudicature di pace, tribunali di prima istanza, corti di giustizia civili e criminali - come altri uffici amministrativi di istituzione napoleonica (  Collezione province venete  , 1813 - 1814, n° 1). Lo stesso avvenne in Lombardia con avviso del governo provvisorio del 21 apr. 1814, nonché con proclama di Bellegarde del 25 mag. 1814 (  Raccolta governo Lombardia  , 1814, nn. 3 e 34). Venne nel frattempo insediata a Venezia un’“aulica commissione organizzatrice pel giudiziario”. In esecuzione delle sovrane disposizioni del 23 marzo, 11 settembre e 2 ottobre 1817 seguirono quindi le notificazioni del 3 e 4 febbr. 1818, rispettivamente per la Lombardia e per il Veneto, con le quali fu reso operante, dal 2 mar. 1818, un “Nuovo sistema per l’amministrazione della giustizia presso le prime istanze” con l’istituzione contemporanea delle preture e dei tribunali (  ibid.  , 1818, parte I, n. 5 e  Collezione province venete  , 1818, n. 28). Alle notificazioni era allegata la tabella con la classe e la giurisdizione territoriale delle preture. Cessarono così le corti di giustizia, i provvisori tribunali e le giudicature di pace in tutte le province; per queste ultime un provvedimento speciale fu emanato il 30 genn. 1818 nelle province venete (  ibid.  , 1818, n. 24).
Le preture erano distinte in preture urbane e foresi. Queste ultime, che non avevano sede nei capoluoghi di provincia, ma nel territorio, avevano giurisdizione ordinaria in materia civile nell’ambito della loro circoscrizione salve particolari competenze riservate ai tribunali di prima istanza ( vedi ). Avevano anche competenza negli “affari di commercio”, esercitati per l’addietro dalle giudicature di pace, nonché negli atti di volontaria giurisdizione. Erano loro demandate infine anche le “gravi trasgressioni di polizia”, mentre per delega del tribunale di prima istanza della provincia dovevano inoltre avviare e compiere le inquisizioni in materia penale (la distinzione fra delitti e gravi trasgressioni di polizia si basava sul codice penale emanato nel 1815: vedi Tribunale generale d’appello).
Nei capoluoghi di provincia erano attivate invece le preture urbane, la cui circoscrizione coincideva, di regola, con quella in materia civile del tribunale di prima istanza al quale appartenevano (il giudice della pretura urbana apparteneva infatti al collegio del tribunale provinciale): solo Milano e Venezia ebbero due preture urbane ciascuna. La competenza delle preture urbane era limitata in materia civile alle cause di minor rilievo (inizialmente quelle non eccedenti le lire centocinquanta).
Il giudizio sulle gravi trasgressioni di polizia nei capoluoghi di provincia venne demandato invece provvisoriamente - a seguito di sovrana risoluzione 1° sett. 1817 - alle ex giudicature di pace, conservate a tale scopo come giudicature politiche e divise in classi (a Milano e Venezia ve n’erano due); il giudice politico era affiancato da due assessori comunali (avviso 19 dic. 1817;  Collezione province venete  , 1817, n. 141; notificazione 24 febbr. 1818,  Raccolta governo Lombardia  , 1818, parte I, n. 9). Con notificazione 1° mag. 1832 le giudicature politiche vennero abolite e le loro competenze dal 1° giugno vennero assorbite, com’era stato previsto nel 1818, dalle preture urbane. Con la stessa notificazione a Milano e a Venezia le due preture urbane vennero riunite e poste sotto la direzione di un pretore, mentre negli altri capoluoghi di provincia la pretura rimase, come per il passato, affidata ad un consigliere dello stesso tribunale locale (  ibid.  , 1832, parte I, n. 12;  Collezione province venete  , 1832, n. 67).
La divisione in classi fissata dalle citate notificazioni del 1818 (vedi allegato), secondo la maggiore o minore quantità delle cause, comprendeva preture di I, II, III, e IV classe. Questa divisione subì però poi non poche variazioni, con riflessi sulle vicende dei rispettivi archivi, e le preture furono progressivamente ridotte da centoquarantanove a centotrentatré (da sessantotto a sessantaquattro in Lombardia e da ottantuno a sessantanove nel Veneto) Vi furono naturalmente variazioni anche nelle loro circoscrizioni territoriali.
Una nuova sistemazione giudiziaria da segnalare è comunque quella approvata con sovrana risoluzione del 14 sett. 1852 e pubblicata con decreto 11 ott. 1852 del ministro della giustizia (  Bollettino Lombardia  , 1852, n. 449;  Bollettino Venezia  , 1852, n. 334), che entrò in vigore il 2 nov. 1853 assieme alla “Nuova legge sulla sistemazione interna delle autorità giudiziarie e sulla trattazione degli affari presso le medesime” e alle nuova “Norma di giurisdizione civile” (patente imperiale 3 mag. 1853,  ibid.  , 1853, n. 81). Si ebbero centocinquantotto preture foresi (sessantanove in Lombardia, di cui diciotto di prima classe e cinquantuno di seconda classe; sessantanove anche nel Veneto, di cui dieci di prima classe e cinquantanove di seconda classe. Le  preture foresi  di prima classe erano in tal modo in Lombardia: Cassano, Monza, Desio, Busto-Arsizio, Gallarate, Saronno, Romano, Treviglio, Breno, Chiari, Soresina, Lecco, Brivio, Varese, Gavirate , Crema, Codogno ed Abbiategrasso; nel Veneto: Chioggia, Este, Bassano, Schio, Legnago, Conegliano, Pordenone, Tolmezzo, Cividale e Feltre. Le altre furono classificate di seconda classe (vedi allegato). Le  preture urbane  furono stabilite ciascuna in ogni sede di tribunale provinciale, tranne che a Milano e Venezia: a Milano vi era una pretura civile e una penale; a Venezia una al di qua e una al di là del ponte di Rialto; a Bergamo una per la città alta, l’altra per la città bassa.
La competenza delle preture venne limitata alle cause di minor rilievo, sia civili che penali, ma di regola per quelle materie che dalla “Norma di giurisdizione” e dal “Regolamento di procedura penale” venne assegnato ai “giudizi non collegiali”.

fonti normative

editto 8 nov. 1813 - provvedimento di conferma provvisoria delle preture per il Veneto
avviso del governo provvisorio 21 apr. 1814 - provvedimento di conferma provvisoria delle preture per la Lombardia
proclama 25 mag. 1814 - provvedimento di conferma provvisoria delle preture per la Lombardia
sovrana disposizione 23 mar. 1817 - provvedimento relativo ad un nuovo sistema per l’amministrazione della giustizia presso le prime istanze
sovrana risoluzione 1 set. 1817 - provvedimento relativo al giudizio sulle gravi trasgressioni di polizia
sovrana disposizione 11 set. 1817 - provvedimento relativo ad un nuovo sistema per l’amministrazione della giustizia presso le prime istanze
sovrana disposizione 2 ott. 1817 - provvedimento relativo ad un nuovo sistema per l’amministrazione della giustizia presso le prime istanze
avviso 19 dic. 1817 - provvedimento relativo alle giudicature politiche
provvedimento 30 gen. 1818 - provvedimento relativo alle giudicature di pace nelle province venete
notificazione 3 feb. 1818 - provvedimento relativo ad un nuovo sistema per l’amministrazione della giustizia presso le prime istanze per la Lombardia
notificazione 4 feb. 1818 - provvedimento relativo ad un nuovo sistema per l’amministrazione della giustizia presso le prime istanze per il Veneto
notificazione 24 feb. 1818 - provvedimento relativo alle giudicature politiche
notificazione 1 mag. 1832 - provvedimento di abolizione delle giudicature politiche
sovrana risoluzione 14 set. 1852 - provvedimento relativo ad una nuova sistemazione giudiziaria
decreto 11 ott. 1852 - provvedimento relativo ad una nuova sistemazione giudiziaria
patente imperiale 3 mag. 1853 - provvedimento relativo ad una nuova sistemazione giudiziaria
fonti bibliografiche e archivistiche
Lorenzoni = A. Lorenzoni, Istituzioni del diritto pubblico interno pel Regno Lombardo-Veneto, Padova, Minerva, 1835-1836, I, p. 302 ss.
Raponi, Regno Lombardo-Veneto = N. Raponi, Il Regno Lombardo-Veneto (1815-1859/66), in Amministrazione della giustizia e poteri di polizia dagli Stati preunitari alla caduta della Destra. Atti del LII Congresso di storia del Risorgimento italiano (Pescara, 7-10 novembre 1984), Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1986, pp.93-157.
Le istituzioni storiche = Regione lombardia, Le istituzioni storiche del territorio lombardo (XIV- XIX secolo), Milano, 1999-2000, Milano la città, "Preture urbane", pp. 132-133.
profilo istituzionale collegato
Giudicatura politica
soggetto produttore collegato
Pretura di Asiago, forese
Pretura di Asola
Pretura di Asso, forese
Pretura di Badia (Badia Polesine)
Pretura di Bagnolo (Bagnolo Mella)
Pretura di Bardolino
Pretura di Bassano, forese (Bassano del Grappa)
Pretura di Brescia
Pretura di Camisano, forese
Pretura di Canneto sull'Oglio
Pretura di Caprino Veronese
Pretura di Chiavenna
Pretura di Cividale (Cividale del Friuli)
Pretura di Cologna Veneta
Pretura di Como, urbana
Pretura di Cordignano, forese
Pretura di Crespino
Pretura di Este, forese
Pretura di Gonzaga
Pretura di Introbio, forese
Pretura di Lecco, forese
Pretura di Legnago
Pretura di Lendinara
Pretura di Lonato
Pretura di Luvino, forese (Luino)
Pretura di Malcesine
Pretura di Malo, forese
Pretura di Mantova
Pretura di Marostica, forese
Pretura di Menaggio, forese
Pretura di Montagnana, forese
Pretura di Murano
Pretura di Ospitaletto
Pretura di Ostiglia
Pretura di Revere
Pretura di Romano di Lombardia
Pretura di Rovigo
Pretura di San Benedetto Po
Pretura di Sanguinetto
Pretura di Sermide
Pretura di Soave
Pretura di Sondrio
Pretura di Tolmezzo
Pretura di Treviglio
Pretura di Varese, forese
Pretura di Venezia
Pretura di Viadana
Pretura di Vicenza, urbana

curatori

creazione
Nicola Raponi
revisione
Ezelinda Altieri Magliozzi
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