raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici
Ingegnere di acque e strade
datazione
23 ott. 1817 -
contesto storico istituzionale
STATO DELLA CHIESA (1815-1859/1870)
notizie storiche
Gli ingegneri provinciali di acque e strade facevano parte del corpo degli ingegneri di acque e strade istituito da Pio VII con il motuproprio 23 ott. 1817, che affidava la tutela delle strade nazionali alla Presidenza delle strade, le strade provinciali nelle delegazioni e nella Comarca alla Congregazione del buon governo, nelle legazioni ai cardinali legati e, per l'agro romano, ancora al presidente delle strade. Era ugualmente ripartita la superiore direzione delle strade comunali, la cui sorveglianza era affidata alle magistrature comunali; inoltre, norme particolari riguardavano la competenza sui lavori idraulici provinciali nelle legazioni, e sui lavori consorziali [  Amplius  in Congregazione del buon governo e Presidenza delle strade, anche Corpo degli ingegneri di acque e strade, Prefettura generale di acque e strade e successivi ministeri, in  Guida generale  , AS Roma ] .
Gli ingegneri di acque e strade erano incaricati di tutte le operazioni riguardanti i lavori nazionali e provinciali di acque e strade ed erano distinti in tre gradi:

a) ingegneri di primo grado o ispettori, dei quali tre costituivano in Roma il consiglio dei lavori di strade, altri tre il consiglio dei lavori idraulici sempre con sede a Roma, altri tre formavano il consiglio della commissione del Reno in Bologna mentre due risiedevano, quali consultori, nelle legazioni di Ferrara e di Ravenna (artt. 383 - 393);
b) ingegneri di secondo grado (artt. 394 e sgg) distinti in sottoispettori (quattro dei quali addetti alla Direzione centrale dei lavori delle strade nazionali (composta, per l'art. 8 del citato motuproprio, dal presidente delle strade e dai due consigli, amministrativo e d'arte) , due ai lavori idraulici fuori delle legazioni) e ingegneri in capo, residenti nei capoluoghi di provincia, con competenza sulle strade e sulle acque. Un ingegnere in capo poteva avere attribuzioni su più province (art. 23); nel 1817 erano distribuiti nei seguenti capoluoghi: Ferrara, Bologna, Ravenna, Forlì, Pesaro (per la delegazione di Urbino e Pesaro), Macerata (per le delegazioni di Ancona, Macerata, Fermo, Ascoli, Camerino), Spoleto (per le delegazioni di Spoleto, Perugia, Rieti), (artt. 398-404);
c) ingegneri di terzo grado, o ingegneri ordinari, così distribuiti: a Roma e a Viterbo avevano sede due ingegneri ordinari subordinati al membro del consiglio delle strade che dirigeva i lavori nelle province del Patrimonio (a Roma da un regolamento particolare erano stabiliti altri ingegneri per le strade interne); a Tivoli, Frosinone e Benevento erano tre ingegneri subordinati al membro del consiglio di strade che dirigeva i lavori nella Marittima e Campagna; a Ferrara per il porto di Goro, ad Ancona per quel porto, a Civitavecchia per i porti di Civitavecchia e di Anzio, a Terracina per la bonifica pontina, ed infine a Roma per la navigazione del Tevere e Fiumicino, avevano sede i sette subordinati all'ingegnere direttore dei lavori idraulici nazionali, membro del consiglio dei lavori idraulici (a Terracina e a Roma ve ne erano due); a Ferrara risiedevano altri cinque ingegneri di terzo grado, tre a Bologna, due a Ravenna, uno a Forlì, subordinati tutti ai singoli ingegneri in capo di ogni legazione; altri nove erano a Bologna per la commissione del Reno; dall'ingegnere in capo di Pesaro ne dipendevano due, con sede a Urbino ed a Pesaro; da quello di Macerata ne dipendevano tre, con sede ad Ancona, a Fermo e ad Ascoli; da quello di Spoleto ne dipendevano due, con sede a Perugia e a Rieti (artt. 405-417).
In totale, dunque, erano previsti nel 1817 undici ingegneri di primo grado, tredici ingegneri di secondo e trentanove ordinari, ai quali si aggiungevano, variamente dislocati secondo le necessità, venti ingegneri aspiranti, o soprannumerari (artt. 418-428). In data 22 agosto 1819 furono pubblicate le "Istruzioni agli ingegneri in capo per l'esecuzione dei lavori che loro sono commessi dal motuproprio del 21 ott. 1817" (editto Consalvi, con tabelle) e le norme per i subalterni del corpo degli ingegneri, cioè custodi ed assistenti (con tabelle); in data 15 gennaio 1820 furono pubblicati i quadri degli indennizzi stabiliti per gli ingegneri.
Il regolamento per i lavori pubblici di acque e strade emanato l'8 giu. 1833, dedicò agli ingegneri gli artt. 18 sgg. Aggiungiamo che nel 1843 fu istituito un ingegnere ispettore dei lavori idraulici per le legazioni di Bologna, Ferrara e Ravenna, scelto dal consiglio d'arte alle dipendenze della Prefettura di acque e strade, con sede nelle legazioni ove fosse necessario (regolamento del 20 agosto).
La successiva normativa in materia di acque e strade riguardò più i dicasteri centrali che gli ingegneri provinciali [motuproprio del 12 giu. e del 29 dic. 1847, entrambi sul Consiglio dei ministri] .

fonti normative

motuproprio 23 ott. 1817 - provvedimento di istituzione
provvedimento 22 ago. 1819 - istruzioni agli ingegneri in capo per l'esecuzione dei lavori che loro sono commessi dal motuproprio del 21 ott. 1817
regolamento 8 giu. 1833 - regolamento per i lavori pubblici di acque e strade
regolamento 20 ago. 1843 - provvedimento di istituzione di un ingegnere ispettore dei lavori idraulici per le legazioni di Bologna, Ferrara e Ravenna
motuproprio 12 giu. 1847 - provvedimento relativo al Consiglio dei ministri
motuproprio 29 dic. 1847 - provvedimento relativo al Consiglio dei ministri
soggetto produttore collegato
Corpo degli ingegneri di acque e strade di Roma
Ingegnere di acque e strade di Ancona
Ingegnere di acque e strade di Ascoli Piceno
Ingegnere di acque e strade di Bologna
Ingegnere di acque e strade di Camerino
Ingegnere di acque e strade di Fermo
Ingegnere di acque e strade di Macerata
Ingegnere di acque e strade di Perugia
Ingegnere di acque e strade di Pesaro
Ingegnere di acque e strade di Ravenna

curatori

creazione
Carla Lodolini Tupputi
revisione
Ezelinda Altieri Magliozzi
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