raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici / Lavoro e previdenza
Ispettorato del lavoro, Circolo provinciale (1944-1955)   poi
Ispettorato provinciale del lavoro (1955-1996)
datazione
1944 - 1996
contesto storico istituzionale
Regno d'Italia (1861-1946) poi Repubblica italiana (dal 1946)
notizie storiche
Ispettorato del lavoro, Circolo provinciale (1944-1955)
Con  r.d. 9 agosto 1943, n. 718  , il Ministero delle corporazioni riassume la denominazione di Ministero dell’industria, del commercio e del lavoro e con  d.lgt. 21 set. 1944, n. 304  , relativo al riordinamento dei servizi del ministero, la Direzione generale del lavoro e l’Ispettorato generale dell’industria e del lavoro sono posti alla la sua dipendenza. Ma con  r.d. 21 giugno 1945, n. 377  , il Ministero dell’industria, commercio e lavoro è ripartito nei due dicasteri, il Ministero dell’industria e commercio e il Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Con  d.lgt. 10 ago. 1945, n. 474  , che ripartisce le attribuzioni e il personale tra il Ministero dell’industria e del commercio ed il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, l’Ispettorato dell’industria e del lavoro, ora denominato Ispettorato del lavoro, viene posto alle dipendenze del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Il  d.lgs. 15 apr. 1948, n. 381  , attua il riordinamento dei ruoli periferici del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. L’Ispettorato del lavoro, organo periferico del ministero è ora costituito da 19 Circoli regionali, da 31 Uffici provinciali e interprovinciali e da un Ispettorato medico avente sede in Roma. Il ministro ha facoltà di istituire Sezioni staccate degli uffici dell’Ispettorato del lavoro. I circoli regionali esercitano azione di coordinamento e di vigilanza sugli uffici interprovinciali e provinciali.
Ispettorato provinciale del lavoro (1955-1996)
Con  d.p.r. 19 mar. 1955, n. 520  , che procede alla riorganizzazione centrale e periferica del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, gli organi periferici dell’Ispettorato vengono denominati Ispettorati regionali (con sede nei capoluoghi di regione), Ispettorati provinciali (con sede in ogni capoluogo di provincia), e Ispettorato medico centrale avente sede in Roma.
Gli ispettori regionali esercitano azione di coordinamento e vigilanza sugli ispettorati provinciali; svolgono i compiti loro impartiti dal ministro e, per la provincia in cui hanno sede, svolgono i compiti degli ispettorati provinciali.
L’Ispettorato medico centrale coordina e dirige l’applicazione delle disposizioni igienico-sanitarie; propone i criteri di massima per la loro applicazione; dà parere sulle concessioni e sulle disposizioni generali relative; compie ispezioni, in accordo con il capo dell’Ispettorato della circoscrizione in cui dovranno effettuarsi; investiga sulle condizioni di igiene e salubrità del lavoro.
Gli Ispettorati provinciali svolgono direttamente funzioni di vigilanza sull’applicazione delle leggi sul lavoro e di previdenza sociale e dei contratti collettivi di lavoro; di consulenza legislativa; di vigilanza sul funzionamento delle attività previdenziali, assistenziali e igienico-sanitarie svolte da associazioni professionali, enti pubblici e privati (escluse le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e le istituzioni esercitate direttamente dallo Stato, province e comuni). Svolgono inoltre attività di tutela e vigilanza sugli enti dipendenti dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale; attività di rilevazione sulle condizioni degli ambienti di lavoro, l’organizzazione del lavoro e i salari, le condizioni degli operai, gli scioperi, gli infortuni e gli effetti delle leggi sul lavoro, le condizioni e lo svolgimento della produzione nazionale e delle singole attività produttive.
Il decreto 520/1965 riafferma la natura di ufficiali di polizia giudiziaria degli ispettori del lavoro e la loro facoltà di visitare in ogni momento laboratori, opifici, cantieri, dormitori e refettori annessi agli stabilimenti. Per i servizi di vigilanza sono assegnati all’Ispettorato del lavoro militari dell’Arma dei carabinieri. Gli ispettori possono avvalersi dell’opera dell’ufficiale sanitario, dei sanitari dipendenti da enti pubblici e dei medici di fabbrica e hanno facoltà di diffidare con apposita prescrizione il datore di lavoro inadempiente. Le disposizioni impartite dagli ispettori del lavoro in materia di prevenzione degli infortuni sono esecutive.
La  l. 22 luglio 1961, n. 628  , che apporta modifiche all’ordinamento del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, conferma le attribuzioni dell’Ispettorato del lavoro e specifica che l’attività di consulenza «sarà esercitata a mezzo di apposita sezione da istituirsi presso ciascun Ispettorato regionale e provinciale». La legge introduce inoltre il compito di regolare e disciplinare l’attività di assistenza e di vigilanza esercitata dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro le malattie, e dall’Istituto nazionale per la previdenza sociale. Sugli accertamenti dei predetti istituti l’Ispettorato del lavoro esprime parere vincolante favorevole o contrario.
Alcune leggi dal 1960 all’approvazione dello Statuto dei lavoratori nel 1970, introducono innovazioni e modifiche in materia di tutela del lavoro. La  l. 24 nov. 1981, n. 689  , che apporta modifiche al sistema penale, trasforma molte sanzioni penali in illeciti amministrativi pecuniari con sanzioni irrogate dall’ispettore con proprio provvedimento.
La  l. 24 dic. 1993, n. 537  , che apporta interventi correttivi di finanza pubblica, dispone di provvedere all’organizzazione degli Ispettorati del lavoro, ferma restando l’autonomia funzionale dell’attività di vigilanza.
Il  d.m. 7 novembre 1996, n. 687  , relativo al regolamento degli uffici periferici del ministero, prevede l’unificazione degli uffici periferici del Ministero del lavoro e previdenza sociale e l’istituzione delle Direzioni regionali e provinciali del lavoro ove dovranno confluire rispettivamente le competenze degli Ispettorati regionali e provinciali del lavoro.

fonti normative

r.d. 9 agosto 1943, n. 718 - Mutamento della denominazione del Ministero delle corporazioni
d.lgt. 21 settembre 1944, n. 304 - Riordinamento dei servizi del Ministero dell’industria, del commercio e del lavoro
r.d. 21 giugno 1945, n. 377 - Ripartizione del Ministero dell’industria commercio e lavoro in due distinti ministeri rispettivamente denominati Ministero dell’industria e del commercio e Ministero del lavoro e della previdenza sociale
d.lgt. 10 agosto 1945, n. 474 - Ripartizione delle attribuzioni e del personale tra il Ministero dell’industria e del commercio ed il Ministero del lavoro e della previdenza sociale
d.lgs. 15 aprile 1948, n. 381 - Riordinamento dei ruoli centrali e periferici del Ministero del lavoro e della previdenza sociale
d.p.r. 19 marzo 1955, n. 520 - Riorganizzazione centrale e periferica del Ministero del lavoro e della previdenza sociale
l. 23 ottobre 1960, n. 1369 - Divieto di intermediazione ed interposizione nelle prestazioni di lavoro e nuova disciplina della mano d’opera negli appalti di opere e servizi
l. 22 luglio 1961, n. 628 - Modifiche all'ordinamento del Ministero del lavoro e della previdenza sociale
l. 15 luglio 1966, n. 604 - Norme sui licenziamenti individuali
l. 20 maggio 1970, n. 300 - Statuto dei lavoratori. Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento
l. 24 novembre 1981, n. 689 - Modifiche al sistema penale
l. 24 dicembre 1993, n. 537 - Interventi correttivi di finanza pubblica
d.m. 7 novembre 1996, n. 687 - Regolamento degli uffici periferici del ministero. Norme per l’unificazione degli uffici periferici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
profilo istituzionale collegato
Direzione provinciale del lavoro (1996-)
Ispettorato dell’industria e del lavoro (1912-1931) poi Ispettorato corporativo del lavoro (1931-1943) poi Ispettorato del lavoro, Circolo regionale (1944-1955) poi Ispettorato regionale del lavoro (1955-1996)
Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione (1948-1997)
soggetto produttore collegato
Ispettorato provinciale del lavoro di Chieti
Ispettorato provinciale del lavoro di Matera
Ispettorato provinciale del lavoro di Novara
Ispettorato provinciale del lavoro di Pistoia
Ispettorato provinciale del lavoro di Pordenone
Ispettorato provinciale del lavoro di Rovigo
Ispettorato provinciale del lavoro di Taranto
Ispettorato provinciale del lavoro di Treviso
Ispettorato provinciale del lavoro di Trieste
Ispettorato provinciale del lavoro di Vercelli

curatori

creazione
Paola Carucci - 2010
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