Il 3 novembre 1918, in base alla delegazione del capo di stato maggiore dell'esercito 2 nov. 1918, il generale Carlo Petitti di Roreto assunse a Trieste la carica di governatore della Venezia Giulia. Il governatorato, organo militare, ebbe nelle zone occupate dall'esercito italiano i poteri in materia civile già spettanti all'autorità politica provinciale austriaca. Con d. lgt. 4 lu. 1919, n. 1081, le funzioni esercitate dai governatori della Venezia Giulia e della Venezia Tridentina furono affidate a due commissari straordinari. Mutata con r.d. 24 lu. 1919, n. 1251, la loro denominazione in " commissari generali civili ", alla diretta dipendenza del presidente del consiglio dei ministri (vedi
Ufficio centrale delle nuove provincie
), vennero ad essi conferiti poteri direttivi e di vigilanza su tutta la pubblica amministrazione civile delle zone liberate con l'amplissima competenza già propria dei luogotenenti imperiali austriaci. I commissari generali civili vennero soppressi con r.d.l. 17 ott. 1922, n. 1353, e sostituiti dalle prefetture