albero raccoglitore

 Atti dei notai del distretto di Gorizia

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. 143
Estremi cronologici:  (1563-1880)
Mezzi di corredo:  Inventario 1970 con indice dei nomi dei notai e dei luoghi di residenza

Nota archivistica
Data l'inosservanza delle disposizioni locali sulla conservazione degli strumenti, solo a metà del sec. XIX si cercò veramente di raccogliere nell'archivio notarile, dato in custodia al tribunale, gli atti rimasti dopo le dispersioni. L'elenco che di essi è stato pubblicato dal Claricini  [Rescritto sovrano 20 genn. 1748 (ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI GORIZIA, Archivio degli Stati provinciali, R 37, ff. 55-59). 6 Patente sovrana del 9 ott. 1750 (Ibid., R 38, f. 109). 7 Handbuch aller unter der Regierung des Kaisers Joseph des II für die K. K. Erbländer ergangenen Verordnungen und Gesetze in einer Sistematischen Verbindung. Enthält die Verordnungen und Gesetze vom Jahre 1785, Achter Band, Wien 1787, pp. 61 e seguenti ]  non corrisponde però del tutto all'attuale consistenza del fondo. Dopo la prima guerra mondiale gli atti passarono in consegna all'archivio notarile distrettuale

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Notai del distretto di Gorizia
Nota storica
Anticamente la contea di Gorizia aveva recepito gli statuti della Patria del Friuli del patriarca Marquardo  [Cfr. Constitutiones Patrie Foriiulii deliberate a generali parlamento edite et promulgate a rev. dd. Marquardo patriarcha aquilegensi, annis MCCCLXVI-MCCCLXVIIL.., a cura di V. IOPPI, Udine 1900, pp. 8-11 (nn. 7-14), p. 12 (n. 18), p. 15 (n. 26), p. 26 (nn. 36-37), p. 70 (n. 124), pp. 83-87 (nn. 157-160) ]  nei quali diverse disposizioni, proprie di un territorio nel quale vigeva il notariato latino, disciplinavano l'attività notarile e prescrivevano formalità per la nomina dei notai e per la tenuta delle loro carte. Intorno alla metà del sec. XVI, tuttavia, Gorizia si sarebbe data un proprio statuto  [Ne parla C. MORELLI nella sua Istoria della contea di Gorizia, I, Gorizia 1853, pp. 122 e SS.; ma le notizie fornite da lui e da altri storici appaiono confuse e contraddittorie ]  tosto seguita da Gradisca, che volle avere proprie costituzioni, le cosiddette consuetudines gradiscanae o garzoniane, dal nome del compilatore, mai approvate dal sovrano, ma comunque operanti fino a tutto il sec. XVIII nei territori legati a Gradisca  [Consuetudines Gradiscanae (per le nozze Braida-Strassoldo Soffumberg), Udine 1879 ]  In esse non c'era cenno ai notai, ma nel cap. De costitutionum observatione, si prescrive la risoluzione dei casi non contemplati secundum juris comunis regulas. Al principio del sec. XVII le costituzioni goriziane sarebbero state riformate e pubblicate a stampa  [Constitutiones illustrissimi comitatus Goritiae, editae et confirmatae a serenissimo principe Ferdinando..., anno Domini MDCV, l° ed., Udine, s. d. [ma 1605] ]  e nei brevi cenni sui notai fatti nel cap. V della rubrica de personis accolsero quanto disposto con risoluzione sovrana dell'8 nov. 1559  [ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI GORIZIA, Archivio degli Stati provinciali di Gorizia, R 1, ff. 181- 182 ]  sull'impedimento ai sacerdoti ed ai sudditi veneti di esercitare il notariato. Peraltro, nonostante le disposizioni statutarie o particolari che prescrivevano di riportare tutti gli atti in un libro da conservare, l'attività notarile era trascurata dalla legislazione austriaca, che faceva sempre capo alla legge de notariis et tobellionibus dell'imperatore Massimiliano I dell'8 ott. 1512, per cui venne a mancare una formale e rigorosa conservazione degli atti.
Essendo entrata Gorizia a far parte delle province illiriche, in seguito alla pace di Schönbrunn  [Raccolta di leggi, decreti... provincie illiriche... cit., t. V, pp. 9 e seguenti ]  con il 1° genn. 1812 fu attivato l'ordinamento francese  [Ibid., t. II, pp. 289 e seguenti ]  mentre per i territori a suo tempo uniti al regno d'Italia era stato applicato il regolamento sul notariato del 17 giu. 1806  [Bollettino regno d'Italia, 1806, n. 109 ]  Col ripristino dell'amministrazione austriaca i notai del Goriziano furono esentati dai loro compiti  [Circolare del governo del Litorale austriaco in Trieste 17 sett. 1815, AS GORIZIA, Archivio notarile, notaio Mervi; Sammlung der politischen Gesetze und Verordnungen für das Laibacher Gouvernement-Geblet im Konigreiche Illyrien, II, Ergänzungs-Band, n. 178, Lubiana 1844 ]  e la loro attività rimase limitata ai soli protesti delle cambiali.
Pur rimanendo ancora in vigore nel regno lombardo-veneto il notariato di tipo francese e venendo pubblicato nel 1827 un regolamento provvisorio per la Dalmazia,  [Circolare del tribunale d'appello 24 lu. 1826, n. 2169-739 diramata con circolare del governo della Dalmazia 15 mag. 1827, n. 9213-2022, in Raccolta delle leggi ed ordinanze dell'anno 1827 per la Dalmazia, Zara 1829, n. 87. ]  appena nel 1850, con patente sovrana del 29 settembre  [Bollettino impero d'Austria, 1850, n. 366. ]  per il Litorale, oltre che per gli altri domini, e con decreto del ministero della giustiziadel 22 sett. 1854  [Bollettino impero d'Austria, 3 ott. 1854, n. 244 ]  venne stabilito il numero dei notai per Gorizia e Gradisca. nella misura di tre nella città di Gorizia e di nove nel circondario del tribunale di Gorizia. Un nuovo regolamento fu emanato con patente imperiale del 21 mag. 1855  [Ibid., 2 giu. 1855, n. 94 ]  ed infine un terzo con legge 25 lu. 1871  [Ibid., 1 ag. 1871, n. 75. ^ 4 A. DE CLARICINI, Gorizia nelle sue istituzioni e nella sua azienda comunale durante il triennio 1869-1871, Gorizia 1873, p. 272 ] 

vai sul padreprecedenteprossimovai al primo figlio
vai