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 Regia gran corte in sede civile e criminale

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e voll. 7.000 ca
Estremi cronologici:  (sec. XV-1819)
Mezzi di corredo:  Elenco

Nota archivistica
Le scritture che, prima della distruzione avvenuta nel corso della seconda guerra mondiale, ammontavano a circa 24.000 pezzi, si sono oggi notevolmente ridotte e solo 2.488 pezzi sono stati identificati.

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Regia gran corte in sede civile e criminale, Palermo
Nota storica
Conosceva, in prima istanza, le cause civili di valore superiore alle ottanta onze e quelle penali relative a reati che comportassero la pena di morte, la mutilazione o la deportazione.
Aveva giurisdizione anche nei confronti dei curiali, dei poveri, dei pupilli e delle vedove.
In secondo grado riceveva gli appelli avverso le sentenze pronunciate dai tribunali inferiori e dai consoli esteri. Fino al 1569 fu presieduta dal maestro giustiziere, carica che dopo quella data passò al suo luogotenente con il titolo di presidente. I giudici giurisperiti, prima quattro e poi sei, di durata biennale, componevano alternativamente le due sezioni in cui il tribunale era diviso: sede civile e sede criminale. Nelle cause feudali ai tre giudici della sezione civile se ne aggiungeva un quarto. Il " nuovo rito ", stabilito dal re Alfonso nei suoi celebri capitoli, durò, con poche modifiche, fino alla soppressione della gran corte, in seguito al nuovo ordinamento giudiziario (legge 7 giu. 1819  [Collezione regno Due Sicilie, 1819, n. 1612]  ).

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