L'archivio comprende due nuclei principali: Lanza di Trabia e Branciforti di Butera, confluiti nello stesso archivio nel 1805 in seguito al matrimonio degli eredi dei due casati. Vi si trovano inoltre scritture relative a molte altre famiglie della nobiltà siciliana legate ai Lanza e ai Branciforti da rapporti di parentela e di interessi. Tra le altre: Lucchese, Gioeni, Bellacera, Alliata, Centelles, Castelli, Barresi, Valdina, Abbatellis, Campo, Gravina, Requisens, Riggio, Santapau, Ventimiglia, Spadafora, speciale.
Tra i possedimenti dei Lanza, di cui esiste documentazione, si segnalano: Trabia elevato a principato nel 1601; la ducea di Camastra; la contea di Mussomeli; il marchesato di Militello e Sant'Agata; le baronie di Lassibile, Dorilli, Nadore, Pettineo e Biviere di Lentini.
Tra i possedimenti dei Branciforti si segnalano: i principati di Butera, Scordia, Pietraperzia, Niscemi, Leonforte; contea di Cammarata: marchesati di Barrafranca e Mazzarino, baronie di Avola e Terranova, Belmonte, Carcaci, Grammichele, Gagliano, Favara.
Queste scritture si riferiscono di solito anche all'amministrazione delle università (Mussomeli, Barrafranca, Butera, Mazzarino e molte altre).
Altre serie si riferiscono a uffici e cariche pubbliche ricoperte da diversi membri delle famiglie. Si ricordano, tra gli altri, l'ufficio di maestro notaro della gran corte appartenuto ai Lanza dal 1568 al 1819; gli uffici di giurato della città di Palermo, di capitano di giustizia di Palermo, di deputato del regno e vicario generale, tenuti da Giuseppe Lanza tra il 1738 e il 1783.
Del fondo faceva parte anche un gruppo di 117 pergamene dei secc. XIV-XIX, vedi
Diplomatico, Famiglia Trabia
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