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 Magistrato camerale e Notai camerali

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. e voll. 3.200 ca
Estremi cronologici:  (1441-1805)
Mezzi di corredo:  Repertori, indici e inventari parziali secc. XVIII e XIX

Nota archivistica
Il fondo è provvisto dei seguenti mezzi di corredo: repertorio delle cause del Magistrato camerale di Parma, sec. XIX; repertorio delle ordinazioni, fine sec. XVIII; inventario generale, sec. XIX; inventario generale del Magistrato camerale di Parma e Piacenza, sec. XIX; repertori del Magistrato camerale di Parma e Piacenza; repertorio delle interinazioni di cittadinanza, sec. XIX; repertori di Rogiti camerali di Parma, sec. XIX; repertori di Rogiti camerali di Piacenza, sec. XIX; repertorio del notaio Cosimo Menozzi (1767-1780), sec. XVIII; repertorio del notaio Pellegrino Ravazzoni (1780-1794), sec. XVIII; repertorio del notaio Andrea Ravazzoni (1794-1805), sec. XIX; indice dei nomi di notai per i rogiti camerali di Parma e Piacenza, sec. XIX. Vedi anche Processi civili e criminali e atti giudiziari .

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Magistrato camerale o Camera ducale di Parma
Magistrato camerale o Camera ducale di Piacenza
Nota storica
I beni costituenti le finanze ducali si distinguevano in allodiali e in camerali. Il magistrato che presiedeva alle entrate, detto magistrato camerale dalle costituzioni di Ranuccio I del 1594, aveva il compito di amministrare il complesso dei beni del ducato ed era addetto agli introiti ordinari e straordinari; era poi giudice supremo in tutte le materie (dazi, gabelle, appalti, beni vacanti, miniere ed altro) che rientravano nel campo finanziario. si ingeriva anche negli affari dell'annona (vedi Congregazione del divieto e Regia giunta sopra l'annona ) e vigilava sui confini dello Stato (vedi Ufficio dei confini ). Questa magistratura, detta anche ducal camera, comprende documentazione di governi precedenti al farnesiano e continuò a funzionare anche in periodo borbonico. Filippo di Borbone nel 1756 unificò le due camere di Parma e Piacenza in un solo organo, con sede in Parma
Bibliografia
BIBL.: DREI, pp. 67-68 e 109

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