La documentazione dei secc. XIV e XV, costituita da pochi frammenti, è unita a quella di epoca successiva. La numerazione di catena degli atti prosegue fino al n. 15.336 comprendendo in un'unica serie anche i
Notai della provincia di Venezia
. Circa un migliaio di unità, danneggiate dall'alluvione del 4 nov. 1966 sono di massima nuovamente consultabili.
La serie è formata dal materiale dei notai cessati prima del 1830, passato dall'archivio notarile all'AS Venezia nel 1884; fino al 1807 comprende tutti i rogiti esclusi i testamenti, che in seguito vi sono invece inclusi all'atto della pubblicazione, ai sensi della normativa napoleonica. La data iniziale dovrebbe essere intorno al 1474, ma vi è qualche frammento più antico, sfuggito alla
Cancelleria inferiore, Notai
. vi sono inoltre pergamene sciolte, specialmente anteriori all'incendio del 1577 e a volte unica testimonianza di taluni notai, riunite dal Bedendo e dal Baracchi in buste miscellanee anche senza tener conto dell'ordinamento tendenzialmente alfabetico-cronologico della serie; in dette buste figurano inoltre pergamene isolate (1354-1656 ma in prevalenza cinquecentesche) di notai attivi in circa 70 località fuori della provincia di Venezia
[Cfr. DA MOSTO, I, pp. 242-244; ARCHIVIO DI STATO IN VENEZIA, Statistica... cit., pp. 243-254, " Notai di città e luoghi fuori della provincia di Venezia "]
. Gli atti dei singoli notai fino al 1807 dispongono spesso di alfabeti (rubriche) per nome di battesimo dei contraenti, redatti dal notaio stesso o successivamente a cura della cancelleria inferiore