raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici
Sottointendenza
datazione
30 ago. 1815 -
contesto storico istituzionale
REGNO DELLE DUE SICILIE (1815-1860)
notizie storiche
domini al di qua del Faro
Numero e sedi delle sottointendenze francesi furono confermate dal decreto 30 agosto 1815 n. 100.
La legge 1 maggio 1816 n. 360 apportò invece talune variazioni alle circoscrizioni amministrative con l'elevazione di Reggio e Catanzaro a capoluoghi di provincia, il declassamento di Monteleone a capoluogo di distretto, l'ascesa di Crotone e Nicastro in Calabria ulteriore seconda e di Palmi in Calabria ulteriore prima a capoluoghi di distretto.
Anche per le sottointendenze la "legge organica sull'amministrazione civile" del 12 dicembre 1816 n. 570 non si discostò dalla precedente normativa.
Il decreto 7 aprile 1851, n. 2210, che approvò il regolamento organico per le segreterie delle intendenze e sottointendenze, stabilì che queste ultime avrebbero avuto un solo ufficio, ripartito in tre carichi: il primo carico si occupava del servizio interno della segreteria, degli affari di giustizia e polizia, di guerra e marina, e di quanto altro apparteneva al primo ufizio della Intendenza; il secondo carico della amministrazione provinciale e comunale, dei lavori pubblici, e di ogni altro affare di competenza del secondo e del terzo ufizio della Intendenza; il terzo carico di tutto ciò che concerneva l'amministrazione finanziaria, del servizio delle prigioni, della istruzione pubblica, delle industrie, della popolazione e salute pubblica, dell'amministrazione degli stabilimenti di beneficenza, e di quanto altro si riferiva alle materie spettanti al quarto ufizio della intendenza, nonché alla segreteria del consiglio d'Intendenza.
domini al di là del Faro
In base alla legge organica 12 dicembre 1816, n. 570, e al decreto 11 ottobre 1817, n. 932, ogni provincia, o valle, si articolava in più distretti.
Ogni amministrazione distrettuale aveva un sottointendente e un consiglio distrettuale, tranne il distretto sede dell’Intendenza, che ne assorbiva le competenze.
Il sottointendente dipendeva direttamente dall’intendente; era la prima autorità del distretto ed aveva, limitatamente al proprio distretto, poteri analoghi a quelli esercitati dall’intendente.
Pertanto, era incaricato di eseguire, e di fare eseguire, le leggi, le istruzioni e gli ordini dell’intendente; di riferire all’intendente sulle petizioni e doglianze dei comuni, degli uffici pubblici e dei privati; di proporre all’intendente tutto ciò che stimava utile al bene dell’amministrazione.
Il sottointendente disponeva direttamente della forza pubblica, e poteva richiedere l’intervento della forza militare, però sempre sotto gli ordini dell’intendente.
Nei domini di qua del Faro le sottointendenze erano 38.
In Sicilia, per effetto del citato decreto n. 932 del 1817, vi erano sette capoluoghi di valle, articolate, quest’ultime, in ventitré distretti, ma le sottointendenze, come è stato detto sopra, risultavano essere in tutto sedici.
Tale organizzazione veniva modificata dal decreto 26 dicembre 1824, n. 1385, che portava a quattro le valli (Palermo, Messina, Catania, Caltanissetta) sopprimendo le intendenze di Trapani, Siracusa, Girgenti.
Nella ricerca del migliore assetto da dare all’organizzazione dei domini al di qua del Faro, il successivo decreto 8 marzo 1825, n.114, ripristinava tutte le circoscrizioni territoriali, così come previste dal decreto 11 ottobre 1817, n. 932, ma aboliva le cariche di sottointendente, affidando l’amministrazione dei distretti direttamente all’intendente.
Ma tali modifiche non risultavano convincenti sul piano pratico, e conseguentemente il decreto 18 ottobre 1827, n. 1613, considerava abolite le sottointendenze, e non già solo la carica di sottointendente, decideva pure di abolire i consigli distrettuali, trasferendone le attribuzioni ai consigli generali delle valli, intendendo con tale espressione i consigli provinciali.
Sull’argomento ritornava il decreto 12 giugno 1828, n. 1878, che, per ragioni di economia nelle spese, prescriveva che, dal 1° gennaio 1829, i reali domini oltre il Faro fossero divisi in sei valli, restando abolita quella di Girgenti. Viceversa, i distretti rimanevano 23, disponendosi che i tre distretti di Girgenti venissero così aggregati: quello di Sciacca alla valle di Trapani e quelli di Girgenti e Bivona alla valle di Caltanissetta.
Ma il sovrano - essendosi “commosso per le tante suppliche e per gli atti di attaccamento alla di lui persona” - con decreto del 16 dicembre 1828, n. 2167, revocava l’abolizione della valle di Girgenti. Dopo una pausa quasi decennale sopravvenivano problemi politici di grande rilevanza, che portavano all’emissione del decreto 23 agosto 1837, n. 4209, con il quale la città di Siracusa - nella quale si erano verificati eccessi ed attentati, minaccianti di sovvertire l’ordine pubblico - veniva declassata da capoluogo di distretto a capoluogo di valle, poiché in quella medesima circostanza Noto aveva dato prova di lealtà e di vero attaccamento al trono.
Il decreto 3 ottobre 1837, n. 4311, ripristinava le sottointendenze nei reali domini oltre il Faro, risultando esse una delle basi del sistema amministrativo.
Proseguendo nel lavorio per dare un migliore assetto all’organizzazione dell’amministrazione civile, il decreto 3 febbraio 1838, n. 4458, stabiliva che la valle di Catania, già composta dai distretti di Catania, Caltagirone e Nicosia, si componesse di quattro distretti, aggiungendovi quello di Acireale (costituito dai circondari di Acireale, Mascali, Giarre e Linguaglossa, quest’ultimo già facente parte del distretto di Catania). Cosicché la città di Acireale veniva elevata a capoluogo di sottointendenza del nuovo distretto.
Per completare la modifica sopra ricordata, il decreto 16 aprile 1838, n. 4565, aggiungeva al distretto di Acireale i circondari di Randazzo e Aci Sant’Antonio, dando a quest’ultimo una nuova composizione dei comuni e modificando pure la composizione dei circondari di Mascalucia, Belpasso e Trecastagni, nello stesso tempo elevando quest’ultimo a capoluogo di circondario.
A questo punto si considerava superato il “decreto preparatorio” dell’11 ottobre 1817, n. 932, apparendo consolidata la nuova struttura dell’amministrazione civile in Sicilia, e conseguentemente il decreto 7 maggio 1838, n. 4599, estendeva, nella sua interezza, anche ai domini oltre il Faro, la legge organica del 12 dicembre 1816, n. 570, sull’amministrazione civile, nonché quelle del 21 e del 25 marzo 1817, rispettivamente nn. 664 e 665, sul contenzioso amministrativo e sulla relativa procedura.
Per effetto di tale disposizione, le città di Palermo, Messina e Catania avevano un’amministrazione eguale a quella riconosciuta a Napoli.
Ritornando sulle decisioni prese contro la città di Siracusa e volendo “temperare con un atto di clemenza la giusta severità”, il decreto 5 ottobre 1838, n. 4859, dichiarava la città di Siracusa, in provincia di Noto, capoluogo di distretto e residenza di sottointendente.
Una breve parentesi si verificava con gli avvenimenti del 1848-49.
Tutta una serie di atti sovrani - a cominciare da quello dell’8 gennaio 1848, n. 11294 - ripristinavano vari privilegi riconosciuti ai Siciliani precedentemente al 1838, sino a che l’atto sovrano 27 settembre 1849, n. 1251, confermava la separazione, per la Sicilia, delle amministrazioni civile, giudiziaria, finanziaria e degli affari ecclesiastici, ritornando, peraltro, all’ordinamento del 1838.
Il decreto 24 maggio 1852, n. 3062, fissava in diciassette il numero delle sottointendenze ed estendeva alla Sicilia il regolamento organico per le segreterie dell’intendenza e della sottointendenza.
Per quanto riguarda il Consiglio distrettuale è da aggiungersi che già il decreto 11 ottobre 1817, n. 932, ricalcava le disposizioni dettate per le provincie napoletane.
Esso si componeva di un presidente, di dieci consiglieri di nomina sovrana, e rappresentava il distretto , del quale faceva presente i bisogni al Consiglio provinciale.
In particolare, il Consiglio distrettuale ripartiva fra i comuni del distretto la quota di contribuzioni dirette, assegnatagli dal consiglio provinciale. Discuteva dei reclami relativi alla contribuzioni dirette, che poi trasmetteva per le decisioni al Consiglio provinciale.
Il consiglio si riuniva una volta all’anno, e non poteva prolungare la propria sessione oltre i quindici giorni.

fonti normative

domini al di qua del Faro
decreto 30 ago. 1815, n. 100 - conferma delle istituzioni napoleoniche
legge 1 mag. 1816, n. 360 - variazioni delle circoscrizioni amministrative
legge 12 dic. 1816, n. 570 - legge organica sull'amministrazione civile
decreto 7 apr. 1851, n. 2210 - provvedimento organico di regolamentazione
domini al di là del Faro
legge 12 dic. 1816, n. 570 - provvedimento relativo all'articolazione territoriale in distretti
decreto 11 ott. 1817, n. 932 - provvedimento relativo all'articolazione territoriale in distretti
decreto 26 dic. 1824, n. 1385 - provvedimento relativo all'organizzazione teriitoriale
decreto 8 mar. 1825, n.114 - provvedimento relativo all'organizzazione teriitoriale
decreto 18 ott. 1827, n. 1613 - provvedimento relativo all'organizzazione teriitoriale
decreto 12 giu. 1828, n. 1878 - provvedimento relativo all'organizzazione teriitoriale
decreto 16 dic. 1828, n. 2167 - provvedimento di revoca dell'abolizione della valle di Girgenti
decreto 23 ago. 1837, n. 4209 - provvedimento relativo al declassamento di Siracusa
decreto 3 ott. 1837, n. 4311 - provvedimento di rispristino delle sottointendenze nei reali domini oltre il Faro
decreto 3 feb. 1838, n. 4458 - provvedimento relativo all'organizzazione dell’amministrazione civile
decreto 16 apr. 1838, n. 4565 - provvedimento relativo all'organizzazione dell’amministrazione civile
decreto 7 mag. 1838, n. 4599 - provvedimento di estensione ai domini oltre il Faro di leggi sull’amministrazione civile, sul contenzioso amministrativo e sulla relativa procedura
decreto 5 ott. 1838, n. 4859 - provvedimento relativo alla città di Siracusa
provvedimento 8 gen. 1848, n. 11294 - provvedimento relativo a privilegi riconosciuti ai Siciliani
provvedimento 27 set. 1849, n. 1251 - provvedimento relativo alla separazione, per la Sicilia, delle amministrazioni civile, giudiziaria, finanziaria e degli affari ecclesiastici
decreto 24 mag. 1852, n. 3062 - provvedimento di organizzazione
decreto 11 ott. 1817, n. 932 - provvedimento relativo al Consiglio distrettual
soggetto produttore collegato
Sottointendenza di Alcamo
Sottointendenza di Altamura
Sottointendenza di Ariano (Ariano Irpino)
Sottointendenza di Avezzano
Sottointendenza di Barletta
Sottointendenza di Caltagirone
Sottointendenza di Castellammare (Castellammare di Stabia)
Sottointendenza di Cittaducale
Sottointendenza di Lanciano
Sottointendenza di Larino
Sottointendenza di Mazara
Sottointendenza di Modica
Sottointendenza di Pozzuoli
Sottointendenza di Sant’Angelo dei Lombardi
Sottointendenza di Siracusa

curatori

creazione
Gino Nigro
creazione
Carmine Viggiani
revisione
Paolo Muzi
revisione
Ezelinda Altieri Magliozzi
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