raccoglitore

profilo istituzionale
tipo di ente: Uffici periferici
Gran corte civile
datazione
29 mag. 1817 - (domini al di qua del Faro)
7 giu. 1819 - (domini al di là del Faro)
contesto storico istituzionale
REGNO DELLE DUE SICILIE (1815-1860)
notizie storiche
domini al di qua del Faro
La legge organica dell’ordine giudiziario 29 maggio 1817 n. 727 istituì (art. 100) quattro Gran corti civili in Napoli (per le province di Napoli, Terra di Lavoro, Principato citeriore, Principato ulteriore, Molise, Capitanata e Basilicata), Aquila (per i tre Abruzzi), Trani (per Terra di Bari e Terra d’Otranto), Catanzaro (per le tre Calabrie).
Esse giudicavano inappellabilmente, salvo il ricorso alla Corte suprema di giustizia (art. 107), le cause definite in prima istanza dagli arbitri, dai tribunali civili e dai tribunali di commercio (art. 105), risolvendo altresì sia i conflitti di competenza tra i tribunali civili sottoposti alla loro giurisdizione sia le cause proposte contro i giudici circondariali e i tribunali civili e di commercio (art. 106).
Le gran corti civili di Aquila, Catanzaro e Trani, si videro affidate dalla legge 9 dicembre 1825 n. 414, che sopprimeva le gran corti criminali nelle stesse province, anche le funzioni di queste ultime, poi ripristinate con legge 9 aprile 1832 n. 835.
domini al di là del Faro
La legge 7 giugno 1819, n. 1612 (legge organica dell’ordine giudiziario per i reali domini oltre il Faro), istituiva tre gran corti civili: una in Palermo, una in Messina, una in Catania.
Quella di Palermo aveva competenza per le province di Palermo, Girgenti, Noto (sino al 1837, Siracusa), Trapani e Caltanissetta. Costituita da due camere, si componeva di un presidente, un vice presidente, quattordici giudici, un regio procuratore generale e un sostituto, un cancelliere.
Quelle di Messina e di Catania avevano competenza solo per le rispettive province. Ciascuna gran corte civile era costituita da una sola camera che si componeva di un presidente , un vice presidente, quattordici giudici, un regio procuratore generale e un sostituto, un cancelliere.
Tutte e tre le gran corti civili svolgevano - pure limitatamente alla propria provincia - le funzioni di gran corte criminale. Tuttavia la Gran corte civile di Palermo perdeva tali funzioni nel 1840, allorquando veniva creata per la provincia di Palermo una distinta Gran corte criminale.
La Gran corte civile era giudice di appello avverso le sentenze emesse in primo grado dai tribunali civili e da quelli di commercio, compresi nella propria circoscrizione; risolveva i conflitti di giurisdizione, insorgenti tra i tribunali, giudicava le cause nelle quali fossero parti i giudici di circondario.
Le decisioni emesse da una gran corte civile ammettevano gravame solo per ricorso alla Corte suprema di giustizia in Palermo. Le cause, ove le relative decisioni fossero state annullate, venivano così assegnate: quelle trattate dalla Gran corte civile di Messina o di Catania, alla Gran corte civile di Palermo; quelle trattate dalla Gran corte civile di Palermo, da una camera all’altra della medesima gran corte.
Presso ciascuna gran corte civile della Sicilia veniva istituita, con decreto 2 dicembre 1841, n. 7075, una Camera di disciplina degli avvocati.

fonti normative

domini al di qua del Faro
legge 29 mag. 1817, n. 727 - provvedimento di istituzione
legge 9 dic. 1825, n. 414 - provvedimento di attribuzione di ulteriori competenze alle corti di Aquila, Catanzaro e Trani
legge 9 apr. 1832, n. 835 - provvedimento di ricostituzione delle Gran corti criminali di Aquila, Catanzaro e Trani
domini al di là del Faro
legge 7 giu. 1819, n. 1612 - legge organica dell’ordine giudiziario per i reali domini oltre il Faro
decreto 2 dic. 1841, n. 7075 - provvedimento di istituzione di una Camera di disciplina degli avvocati presso ciascuna gran corte civile della Sicilia
soggetto produttore collegato
Gran corte civile, Aquila (L'Aquila)
Gran corte civile, Catania
Gran corte civile, Catanzaro
Gran corte civile, Messina
Gran corte civile, Napoli
Gran corte civile, Palermo
Gran corte civile, Trani

curatori

creazione
Gino Nigro
creazione
Carmine Viggiani
revisione
Paolo Muzi
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Ezelinda Altieri Magliozzi
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