Firenze
L'estimo della città e luoghi soggetti era alla base di ogni sorta di contribuzioni; applicato fin dalla affermazione del libero comune, cadde in disuso in città nel corso del sec. XIV, preferendosi ricorrere alle prestanze e alle imposte indirette, mentre nel distretto si svolse senza soluzione di continuità fino al sec. XV ed oltre.
Nel 1427 fu istituito il catasto per una migliore giustizia distributiva; mise a contributo i beni immobili e i redditi mobiliari - dei quali si dà la descrizione - anche nei riguardi di molti che alle imposizioni non erano soggetti, quali gli ecclesiastici e i luoghi pii. Si doveva rinnovare ogni triennio, ma dal 1433 la rinnovazione non avvenne a periodo fisso.
Con le provvisioni del 23 dic. 1494 e del 5 febbr. 1495 fu istituita la decima repubblicana. L'imposta gravava sui beni immobili dei cittadini fiorentini, degli abitanti del contado, dei luoghi pii e di tutti coloro che possedevano beni non sottoposti ad imposta ordinaria in Firenze, nel contado e nel distretto. Fu applicata prima ai cittadini fiorentini, divisi per quartieri e gonfaloni poi il 21 marzo 1504 agli abitanti del contado, formato dai tre vicariati di Scarperia, Certaldo e San Giovanni Val d'Arno, divisi per popoli, che a loro volta erano aggregati ai quartieri della città. Più tardi la decima fu estesa anche ai beni degli ecclesiastici di acquisto più recente.
Tra il 1774 e il 1785 il granduca Leopoldo I emanava una serie di norme miranti a stabilire un sistema di decimazione uguale per tutto il territorio del granducato; si procedette, pertanto, a nuovi estimi o catasti descrittivi dei beni stabili.
Il catasto generale toscano, avviato nel 1817, viene attivato tra il 1832 e il 1835. Con
motuproprio 24 nov. 1817 fu istituita la Deputazione sopra il catasto per la compilazione del nuovo catasto, con mansioni tecniche. Con
motuproprio 1° nov. 1825 fu istituita la Soprintendenza alla conservazione del catasto ed al corpo degli ingegneri, che aveva il compito di sovrintendere alle operazioni catastali relative all’accampionamento e ai trasferimenti di proprietà e ai lavori pubblici di acque e strade. Nel 1834 il corpo degli ingegneri viene separato dalla conservazione del catasto che fu affidata all’Ufficio per la conservazione del catasto. In pari data cessava anche la Deputazione sopra il catasto. L’Ufficio per la conservazione del catasto era ormai incaricato, dopo la sua compilazione, di presiedere alle operazioni concernenti l'accampionamento dei nuovi fabbricati e i passaggi di proprietà, ed inoltre di esercitare una certa forma di alta tutela sulle comunità. Il 29 dicembre 1840, istituita la soprintendenza generale alle comunità, l'ufficio per la conservazione del catasto fu messo alle sue dipendenze. Dopo la soppressione della soprintendenza generale alle comunità, delle camere di soprintendenza e delle cancellerie comunitative (legge 9 mar. 1848) veniva istituito con decreto 16 mar. 1848 il posto di direttore del pubblico censimento alle cui dipendenze veniva posto l'ufficio per la conservazione del catasto. Con decreto 10 dic. 1849 l'ufficio per la conservazione del catasto veniva soppresso e le sue competenze riunite alla direzione del pubblico censimento.
Il catasto generale toscano era geometrico particellare e, in origine, si riferiva sia ai terreni che ai fabbricati, mentre intorno al 1870 prosegue solo per i terreni, essendo registrati a parte i dati del catasto fabbricati, mentre rimanevano in comune le mappe.
- Estimo, 1304-1555
- Catasto toscano, 1427-1489
- Decima repubblicana, 1495-1532
- Decima granducale, 1532-1776
- Catasto lorenese, 1776-1832 (non attivato, le singole comunità decidono in materia)
- Catasto generale toscano, 1832
Siena
- Estimo delle comunità, 1314-1843