La formazione del catasto implica una fase diretta ad accertare la consistenza e l’appartenenza dei benie un’altra diretta a determinarne il reddito. La consistenza dei beni immobili può essere descrittiva, di massima sulla base delle denunzie fatte dagli interessati, più o meno controllate da appositi periti, o geometrica (particellare o per massa di coltura), basata cioè sul rilevamento topografico riportato su mappe che ne riproducono la configurazione in proiezione orizzontale. Fondamentale per l’efficacia del catasto è la conservazione, ovvero la puntuale e corretta registrazione delle mutazioni relative allo stato materiale dei beni e al possesso o proprietà degli stessi, nonché al loro reddito.
Il catasto assolve finalità fiscali e finalità civili connesse alla configurazione del territorio e della proprietà.
1864 – l. 15 luglio 1864, n. 1831 –
Conguaglio provvisorio dell’imposta fondiaria
La legge del conguaglio provvisorio tenta di equiparare l’imposta fondiaria su tutto il territorio nazionale, ripartendola in nove Compartimenti catastali
Il
Catasto terreni (CT) italiano è costituito dai Catasti preunitari, articolati nei nove Compartimenti catastali, ridotti a otto nel 1887, cui si aggiunge quello delle nuove province, dopo la prima guerra modiale:
1. Piemonte e Liguria: Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Oltrepò pavese e Lomellina (ora in provincia di Pavia);
2. Lombardia (tranne Oltrepò pavese e Lomellina) e, dal 1877, Veneto e Friuli (senza Venezia Giulia);
3. Parma e Piacenza: Parma, Piacenza, territorio di Pontremoli (ora in provincia di Massa-Carrara);
4. Modena e Reggio: Modena, Reggio nell’Emilia, Lunigiana (ora in provincia di Massa-Carrara); include Lucca e Massa-Carrara;
5. Toscana (escluse Lucca e Massa-Carrara;
6. Roma e Lazio (dal 1871), Umbria, Marche e Romagna (attuali province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini);
7. Province napoletane: Abruzzo e Molise, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata;
8. Sicilia;
9. Sardegna.
1865 - l. 26 gennaio 1865, n. 2136-
Unificazione dell’imposta sui fabbricati
Tale legge sulla tassazione dei fabbricati e di ogni altra stabile costruzione in funzione del relativo reddito pone le condizioni base per impiantare il Catasto fabbricati
1870 - l. 11 agosto 1870, 5784 -
Approvazione di provvedimenti finanziari
Disciplina l’imposta sui fabbricati (All. F) e stabilisce l’obbligatorietà della domanda di voltura, con cui si trattano le modifiche relative ai beni accatastati (All. G)
1870 – r.d. 24 dicembre 1870, n. 6151 –
Regolamento per la conservazione dei catasti dei terreni e dei fabbricati
1871 – r.d. 5 giugno 1871, n. 267 –
Regolamento per la formazione del Catasto dei fabbricati
Pone le basi per l’istituzione del
Catasto fabbricati (CF)
1871 – l. 6 giugno 1871, n. 3864 –
Generale revisione dei redditi sui fabbricati
1877 – r.d. 24 agosto 1877, n. 4024 –
Regolamento per l’applicazione dell’imposta sui fabbricati
1881 – r.d. 6 marzo 1881, n. 120 –
Approvazione del ruolo degli uffici tecnici di finanza
Istituisce gli Uffici tecnici di finanza, che sostituiscono gli Uffici tecnici del macinato e si occupano di catasto ed erario
1886 - l. 1° marzo 1886, n. 3682 (legge Messedaglia) –
Riordinamento dell’imposta fondiaria
E’ la legge sulla perequazione fondiaria, che istituisce il
Nuovo catasto terreni (NCT) , basato su rilevazione geometrico particellare che deve sostituire i catasti preunitari: riguarda l’intera superficie del territorio, sia che vi gravi l’imposta sui terreni che quella sui fabbricati o esente da qualsiasi imposta.
Il Nuovo catasto geometrico particellare:
1. ha la registrazione dei terreni separata dalla registrazione dei fabbricati
2. è di tipo geometrico particellare
3. è basato su stima e misura in un sistema di classi e tariffe
4. non è probatorio
A fini fiscali viene fissato un reddito imponibile per ettaro (tariffa) da determinare in base a qualità di coltura e classi di produttività, da applicare alle singole particelle. Per il calcolo delle tariffe, effettuato su aziende e particelle di tipo astratto, si fa riferimento al periodo 1874-1886
Istituisce l’Ufficio generale del catasto, le Giunte tecniche provinciali, una Commissione censuaria centrale e Commissioni censuarie provinciali e comunali
1887 – r.d. 2 agosto 1887, n. 4871 –
Regolamento per l’esecuzione della l. 1° marzo 1886, n. 3682 sul riordinamento dell’imposta fondiaria
Istituisce la Giunta superiore del catasto
1887 – r.d. 20 settembre 1887, n. 4959 –
Approvazione dei ruoli organici della Giunta superiore, dell’Ufficio centrale e delle Direzioni compartimentale del catasto
Riorganizza i Compartimenti catastali riducendoli a otto con sede a Roma, Torino, Milano, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari:
1. Roma: ex-Stato della Chiesa, Massa-Carrara, Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia
2. Torino: Piemonte e Liguria
3. Milano: ex-Lombardo-Veneto
4. Firenze: Toscana (inclusa Lucca ed esclusa Massa-Carrara)
5. Napoli: Campania, Abruzzo e Molise
6. Bari: Puglia, Calabria e Basilicata
7. Palermo: Sicilia
8. Cagliari: Sardegna
Tali compartimenti sono destinati a cessare con l’attivazione del nuovo catasto
1891 – r.d. 11 luglio 1891, n. 439 –
Modifica del regolamento per la conservazione dei catasti del 24 dicembre 1870, n. 6151
1897 – r.d. 4 luglio 1897, n. 276 –
Testo unico delle disposizioni legislative sulla conservazione dei catasti dei terreni e dei fabbricati
1901 – l. 7 luglio 1901, n. 321 –
Provvedimenti per l’attivazione del Nuovo catasto terreni e per l’esecuzione delle relative volture catastali
1901 – 28 ottobre 1901, n. 472 –
Aggregazione del servizio tecnico di finanza all’amministrazione del catasto
1905 – l. 9 luglio 1905, n. 395 –
Provvedimenti per la conservazione del Catasto urbano e di quelli antichi dei terreni
1907 – r.d. 24 marzo 1907, n. 237 –
Regolamento per la conservazione degli antichi catasti e del catasto urbano in esecuzione della l. 9 luglio 1905, n. 395
1923 : a seguito dei trattati di pace che concludono la prima guerra mondiale con l’annessione al Regno d’Italia delle province della Venezia tridentina, Trento e Bolzano, e di quelle della Venezia Giulia e dell’Istria, Trieste, Gorizia, Fiume, Pola e Zara, vengono estese le disposizioni sulle imposizioni fiscali. In tutte queste province era in funzione il Catasto austriaco che viene mantenuto in vigore, in quanto è fondato sul
Libro tavolare o Libro fondiario che ha carattere probatorio
Si costituisce un compartimento per le Nuove province
1923 – r.d.l. 7 gennaio 1923, n. 17 –
Disposizioni per la revisione generale degli estimi catastali
Costituisce la prima revisione generale del catasto: non apporta modifiche sostanziali, ma aggiorna al 1904-1913 il periodo di riferimento per il calcolo delle tariffe.
1931 - r.d. 8 ottobre 1931, n. 1572 –
Testo unico delle leggi sul nuovo catasto
Definisce le fasi di formazione, attivazione e conservazione del catasto
1933 - r.d. 12 ottobre 1933, n. 1539 –
Regolamento per l’esecuzione delle disposizioni legislative sul riordinamento dell’imposta fondiaria
1936 – d. m. 20 gennaio 1936 –
Istruzione XIV per la disciplina delle operazioni della conservazione del nuovo catasto
1936 – r.d.l. 10 maggio 1936, n. 664, convertito in l. 5 gennaio 1939, n. 9 –
Semplificazione delle procedure per la conservazione del catasto
1936 – r.d. 22 ottobre 1936, n. 2007 –
Modificazioni al regolamento del personale degli uffici finanziari per quanto si riferisce al personale del catasto e dei servizi tecnici erariali
Istituisce gli Uffici tecnici erariali, che subentrano agli Uffici tecnici di finanza, posti alle dipendenze della Direzione generale del catasto e dei servizi tecnici erariali del Ministero delle finanze
1938 – r.d. 8 dicembre 1938, n. 2153 –
Regolamento per la conservazione del Nuovo catasto terreni
1939 – r.d.l. 13 aprile 1939, n. 589, convertito in l. 29 giugno 1939, n. 976 –
Revisione generale degli estimi dei terreni
Costituisce la seconda revisione generale del catasto; introduce modifiche per le operazioni estimative:
- il bilancio aziendale è determinato su aziende studio reali e ordinarie
- il reddito è determinato dalla somma del reddito dominicale e del reddito agrario.
Il reddito dominicale è quello attribuito al possessore del terreno agricolo ed è stabilito dal catasto in base alla qualità del terreno suddivisa in classi di produttività, espresse in tariffe d’estimo.
Il reddito agrario, attribuito a chi utilizza il terreno, è stabilito dal catasto in base al tipo di terreno e di coltura e tiene conto dell’interesse del capitale d’esercizio e del compenso del lavoro direttivo, mentre in precedenza era basato sulla denuncia degli agricoltori.
1939 – r.d.l. 13 aprile 1939, n. 652, convertito in l. 11 agosto 1939, n. 1249 con modifiche –
Accertamento generale dei fabbricati urbani, rivalutazione del rispettivo reddito e formazione del Nuovo catasto urbano
Istituisce il
Nuovo catasto edilizio urbano (NCEU) che deve entrare in formazione per aggiornare e sostituire il vecchio Catasto fabbricati. Il Nuovo catasto edilizio urbano è:
- geometrico
- per singole proprietà
- non globale, in quanto vengono denunciate le singole unità immobiliari urbane, divise in categorie e classi ai fini della determinazione della rendita
L’oggetto dell’accertamento, dunque, non è più il fabbricato ma l’unità immobiliare urbana
1941 – Introduzione del metodo aerofotogrammetrico per il rilievo topografico del terreno, abbandonato dopo alcuni decenni
1941 – l. 17 agosto 1941, n. 1043 –
Modificazioni al testo unico delle leggi sul Nuovo catasto dei terreni e agevolazioni tributarie di piccole proprietà rustiche e urbane
1943 – l. 8 marzo 1943, n. 153 –
Costituzione, attribuzioni e funzionamento delle Commissioni censuarie
1945 – d.m. 30 giugno 1945, n. 1441 –
Regolamento del servizio per gli uffici provinciali dell’amministrazione del catasto e dei servizi tecnici erariali
1946 – d.lgs.lgt. 7 febbraio 1946, n. 30 –
Rivalutazione degli estimi catastali dei terreni e del reddito agrario
1948 – d.lgs. 8 aprile 1948, n. 514 –
Modificazione alla legge sul Nuovo catasto edilizio urbano e alle leggi sulla costituzione, attribuzione e funzionamento delle Commissioni censuarie
1949 – d.m. 1° marzo 1949 –
Modifica dell’istruzione XVI per la disciplina delle operazioni della conservazione del nuovo catasto
1949 – d.p.r. 1° dicembre 1949, n. 1142 –
Regolamento per la formazione del Nuovo catasto edilizio urbano
Non include negli accertamenti i fabbricati rurali e i fabbricati della Santa Sede (ai sensi degli artt. 13-16 del trattato lateranense)
A seguito di questo provvedimento tutte le operazioni per la formazione e conservazione del catasto vengono affidate agli Uffici tecnici erariali e gli Uffici distrettuali delle imposte dirette cessano di avere competenze in materia catastale
1956 – il Nuovo catasto terreni (NCT) entra in conservazione , settant’anni dopo l’istituzione nel 1886, e sostituisce definitivamente il Catasto terreni basato sui Compartimenti catastali che raggruppavano i catasti preunitari, comunemente definito Vecchio catasto terreni.
1958 - d.p.r. 29 gennaio 1958, n. 645 –
Testo unico delle leggi sulle imposte dirette
1962 – il Nuovo catasto edilizio urbano (NCEU) entra in conservazione , ventitré anni dopo l’istituzione nel 1939. Il catasto urbano acquista ora maggiore autonomia dal catasto terreni, rispetto al quale risultava in una posizione di dipendenza
1971 – l. 9 ottobre 1971, n. 825 –
Delega al Governo della Repubblica per la riforma tributaria
Prevede che il Governo debba emanare norme per il perfezionamento e revisione del sistema catastale
1972 – d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 650 –
Perfezionamento e revisione del sistema catastale
Modifica il Testo unico approvato con decreto 1572/1931 e la legge 1249/1939 istitutiva del Nuovo catasto edilizio urbano
1978 – d.p.r. 1° agosto 1978, n. 511 –
Istituzione del Centro informativo della Direzione generale del Catasto e dei servizi tecnici erariali
1979 – d.m. 13 dicembre 1979 –
Revisione generale degli estimi dei terreni
Costituisce la terza revisione generale del catasto: aggiorna il periodo tariffario al 1978-1979
1984 – circolare 20 gennaio 1984, n. 2 –
Assunzione nell’archivio catastale delle informazioni relative agli immobili di nuova costruzione
1985 – entra in vigore la nuova modulistica per la denuncia di nuove costruzioni che evita i sopralluoghi da parte degli uffici catastali
1987-2002 – si avvia e si sviluppa l’automazione del catasto
1988 , circolare 26 febbraio 1988, n. 2 –
Istruzioni per il rilievo catastale di aggiornamento
1990 – d.m. 20 gennaio 1990 –
Revisione degli estimi del catasto terreni e del catasto edilizio urbano
Costituisce per il Catasto terreni la quarta revisione generale: aggiorna il periodo tariffario al 1988-1989.
1991 - l. 29 ottobre 1991, n. 358 –
Norme per la ristrutturazione del Ministero delle finanze
Vengono istituiti, a livello territoriale, il Dipartimento del territorio e gli Uffici tecnici (UT) in sostituzione della precedente amministrazione del catasto che vedeva al centro la Direzione generale del catasto e, a livello territoriale, i Servizi tecnici erariali e gli Uffici tecnici erariali.
1993 – d.l. 30 dicembre 1993, n. 557, convertito in l. 26 febbraio 1994, n. 133 –
Ulteriori interventi correttivi di finanza pubblica per l’anno 1994
Al fine di realizzare un inventario completo e uniforme del patrimonio edilizio, il provvedimento prevede il censimento di tutti i fabbricati o porzioni di fabbricati rurali e la loro iscrizione nel
Catasto dei fabbricati (CdeiF) , nuova denominazione assegnata al Catasto edilizio urbano; individua tutte le unità immobiliari di qualsiasi natura che non hanno formato oggetto di dichiarazione al catasto; prevede una ricognizione generale del territorio basata su informazioni derivanti da rilievi aerofotografici
1996 – l. 23 dicembre 1996, n. 662 –
Misure di razionalizzazione della finanza pubblica
Al fine dell’aggiornamento del catasto e della sua gestione unitaria prevede e detta criteri per la revisione delle zone censuarie, della tariffa d’estimo, della qualificazione, della classificazione e del classamento delle unità immobiliari e dei terreni, nonché disposizioni sulle Commissioni censuarie
1998 – d.m. 2 gennaio 1998, n. 28 –
Regolamento recante norme in tema di costituzione del catasto dei fabbricati e modalità di produzione ed adeguamento della nuova cartografia catastale
1998 – d.p.r. 23 febbraio 1998, n. 138 –
Nuovo regolamento del Catasto dei fabbricati
Reca norme per la revisione generale delle zone censuarie, delle tariffe d’estimo, delle unità immobiliari urbane e dei relativi criteri, nonché delle Commissioni censuarie in esecuzione dell’art. 3, commi 154 e 155 della l. 23 dicembre 1996, n. 662. Sostituisce il regolamento del 1949
1998 – d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 (legge Bassanini) –
Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli enti locali in attuazione del Capo I della l. 15 marzo 1997, n. 59
Stabilisce il decentramento del Catasto ai comuni
1999 – risoluzione della Direzione centrale del catasto 31 maggio 1999 –
Accatastamento dei fabbricati rurali, istituzione del Catasto dei fabbricati e riconoscimento della ruralità
1999 , d.lgs. 30 luglio 1999, n. 300 –
Riforma dell’organizzazione del Governo
Al Dipartimento del territorio subentra l’Agenzia del territorio (AT) che diventa operativa dal 1° gennaio 2001.
2000 – d.p.c.m. 27 febbraio 2000 - Avvia il processo di decentramento del Catasto ai comuni; con d.p.c.m. 21 marzo 2001 vengono definite le risorse finanziarie per attuare il decentramento che, in base a d.p.c.m. 19 febbraio 2000, ha come termine ultimo la fine di febbraio 2004
2006 – l. 27 dicembre 2006, n. 296 –
Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria del 2007)
Modifica il decreto legislativo 112/1998 e configura un sistema catastale integrato Stato-Comuni
2007 – Provvedimento dell’Agenzia del territorio 13 giugno 2007, n. 47054 –
Regolamento sulla disciplina di accesso ai documenti amministrativi ai sensi della l. 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni e integrazioni
Per non disarticolare l’evoluzione storica dei catasti preunitari vengono raggruppati all’interno dei compartimenti tutti i fondi catastali censiti, anche se anteriori a quello su cui si innesta il Catasto italiano. All’interno di ciascun compartimento i fondi sono indicati per città. Documenti di natura catastale, qui non evidenziati, possono trovarsi nell’ambito dei Comuni o tra le serie di uffici preposti alle varie operazioni catastali.