soggetto produttore
Negli anni immediatamente seguenti l'instaurazione della dinastia dei Lorena in Toscana fu discusso il progetto di un nuovo catasto. Il progetto non ebbe tuttavia un'attuazione pratica, ma furono effettuati soltanto tentativi di riforma degli estimi che in alcuni casi vennero rifatti o corretti.
Durante la dominazione francese furono intrapresi i lavori per la formazione di un catasto geometrico-particellare; in particolare nel dipartimento dell'Ombrone le misurazioni del suolo ebbero inizio nel 1810. I lavori furono interrotti poi a causa delle successive vicende storiche.
Con la restaurazione il progetto di un castasto generale fu nuovamente preso in esame e realizzato.
Con motuproprio del 24 nov. 1817 Ferdinando III di Asburgo-Lorena istituì, infatti, la deputazione sopra il catasto. Le misurazioni ebbero inizio negli anni successivi. I lavori eseguiti nel periodo francese fornirono lo schema di impianto del catasto toscano, attivato negli anni tra il 1832 e il 1834. Nel 1832 furono attivati i catasti di Castellina in Chianti, Castiglione d'Orcia, Colle di Val d'Elsa, San Gimignano, Monteroni d'Arbia, Poggibonsi, San Quirico d'Orcia, Radda in Chianti e Radicofani [Bandi Toscana, vol. XXXVIII, n. LIX] Nel 1833 furono attivati i catasti di Casole (Casole d'Elsa), Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Monticiano, Murlo, Rapolano (Rapolano Terme) e Trequanda [Ibid., vol. XXXIX, n. LII] Nel 1834 furono attivati i catasti dei restanti comuni [Ibid., vol. XL, n. XLIV]
Dopo l'unità d'Italia, con la legge sull'unificazione dell'imposta sui fabbricati, l. 26 giu. 1865, n. 2136, e relativo regolamento, r.d. 5 giu. 1871, n. 267, si dette inizio alla formazione di un catasto urbano stralciandolo dall'antico catasto leopoldino.
Successivamente, con l. 1 mar. 1886, n. 3682, fu disposta la formazione di un nuovo catasto geometrico particellare su tutto il territorio nazionale. Un nuovo catasto edilizio urbano fu poi istituito con r.d. 13 apr. 1939, n. 652
Durante la dominazione francese furono intrapresi i lavori per la formazione di un catasto geometrico-particellare; in particolare nel dipartimento dell'Ombrone le misurazioni del suolo ebbero inizio nel 1810. I lavori furono interrotti poi a causa delle successive vicende storiche.
Con la restaurazione il progetto di un castasto generale fu nuovamente preso in esame e realizzato.
Con motuproprio del 24 nov. 1817 Ferdinando III di Asburgo-Lorena istituì, infatti, la deputazione sopra il catasto. Le misurazioni ebbero inizio negli anni successivi. I lavori eseguiti nel periodo francese fornirono lo schema di impianto del catasto toscano, attivato negli anni tra il 1832 e il 1834. Nel 1832 furono attivati i catasti di Castellina in Chianti, Castiglione d'Orcia, Colle di Val d'Elsa, San Gimignano, Monteroni d'Arbia, Poggibonsi, San Quirico d'Orcia, Radda in Chianti e Radicofani [Bandi Toscana, vol. XXXVIII, n. LIX] Nel 1833 furono attivati i catasti di Casole (Casole d'Elsa), Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Monticiano, Murlo, Rapolano (Rapolano Terme) e Trequanda [Ibid., vol. XXXIX, n. LII] Nel 1834 furono attivati i catasti dei restanti comuni [Ibid., vol. XL, n. XLIV]
Dopo l'unità d'Italia, con la legge sull'unificazione dell'imposta sui fabbricati, l. 26 giu. 1865, n. 2136, e relativo regolamento, r.d. 5 giu. 1871, n. 267, si dette inizio alla formazione di un catasto urbano stralciandolo dall'antico catasto leopoldino.
Successivamente, con l. 1 mar. 1886, n. 3682, fu disposta la formazione di un nuovo catasto geometrico particellare su tutto il territorio nazionale. Un nuovo catasto edilizio urbano fu poi istituito con r.d. 13 apr. 1939, n. 652