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 Duca di Candia

Livello di descrizione: fondo
Consistenza:  bb. 97
Estremi cronologici:  (sec. XIII-1669)
Mezzi di corredo:  Inventario 1973. Inventario sommario a stampa

Nota archivistica
L'archivio del duca e quello dei notai di Candia furono portati a Venezia nel 1670 dopo la perdita della città e dell'isola al termine del venticinquennale assedio (1645-1669) e a palazzo ducale vennero affidati al profugo Tommaso Sachellari, notaio e ultimo vicecancellier grande, nominato custode dell'archivio delle scritture di Candia.
Ancora accessibili alla metà del Settecento  [F. C[ORNELIUS], Creta sacra sive de episcopis utriusque ritus graeci et latini in insula Cretae. Accedit serie praefectomm venetorum illustrata, Venetiis 1755, voll. 2, passim]  , le carte cretesi, insieme a molte altre, furono riscoperte in due momenti distinti e in sedi separate all'inizio del sec. XIX: parte nel 1811 in un ambiente di palazzo ducale sovrastante la sala dello scrutinio, parte nel 1819 nel deposito degli archivi demaniali a S. Provolo, e da apposite commissioni furono suddivise in notarili, giudiziarie, politico-diplomatiche per essere consegnate ai competenti istituti. Un primo blocco del fondo del duca pervenne così nel 1814 all'archivio politico di S. Teodoro e il rimanente nel 1823 all'ormai costituito archivio generale veneto (archivio dei Frari), dopo una sosta nel refettorio dell'ex-convento di S. Zaccaria, sede inizialmente destinata al nuovo istituto. carte cretesi sono anche in Cinque savi ed anziani alla pace .
Oltre al materiale della cancelleria ducale (del duca) si conservano carte di altri organi e uffici, la cui struttura era modellata, per quanto possibile, su quella veneziana, ripetendone anche i nomi. vi sono inoltre residui della camera fiscale e delle cancellerie del capitanio, del provveditor generale Marco Foscarini e del reggimento di Sitia.
Serie principali, ognuna con molte lacune

informazioni storico-istituzionali

soggetto produttore
Duca di Candia
Nota storica
Dopo la conquista di Costantinopoli e la partitio terrarum imperii Romanie i veneziani acquistarono l'isola di Candia (Creta) da Bonifacio di Monferrato, dietro pagamento di 1.000 marche d'argento, nell'agosto 1204. La competenza del duca, rettore dell'omonima città di Candia, si estendeva inizialmente a tutta l'isola, ma già all'inizio del Trecento fu limitata dall'istituzione dei rettori della Canea, Retimo, Sitia, sui quali egli mantenne tuttavia una certa preminenza. successivamente divennero stabili il capitanio (capitan grande, capitanio generale, sec. XIV) con competenza militare e finanziaria e il provveditor generale in regno (sec. XVI), dotato della massima competenza in ogni campo, entrambi con giurisdizione sull'intera isola
Bibliografia
BIBL.: La bibliografia è molto ampia. Occorre almeno ricordare: E. GERLAND, Das Archiv des Herzogs von Kandia in Koniglischen. Staatsarchiv zu Venedig, Strassburg 1899; Duca di Candia, Bandi (1313-1329), a cura di P. RATTI VIDULICH, Venezia 1965 (Fonti per la storia di Venezia. Archivi pubblici); M. F. TIEPOLO, Note sul riordino degli archivi del duca e dei notai di Candia nell'Archivio di Stato di Venezia, in Thesaurismata, X (1973), pp. 88-100 [con inventario sommario dei fondo]; Duca di Candia. Quaternus consiliorum (1340-1350), a cura di P. RATTI VIDULICH, Venezia 1976 (Fonti per la storia di Venezia. Archivi pubblici); E. SANTSCHI, Régestes des attets civils et des mémoriaux (1363-1399) des Archives du duc de Crète, Venise 1976; Duca di Candia. Ducali e Lettere ricevute (1358-1360: 1401-1405), a cura di Freddy Thiriet, ivi 1978 [con inventario della serie]. (Fonti per la storia di Venezia. Archivi pubblici)
Altri strumenti di ricerca:Unità di descrizione omologa all'interno del SiASVe - Sistema informativo dell'Archivio di Stato di Venezia

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